Informazioni personaliInformazionimmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm

venerdì 9 febbraio 2018

Panleucopenia felina: cos'è, cosa fare


Panleucopenia felina: cos'è, cosa fare


22 giugno 2011 alle ore 16:18

Panleucopenia cos'è, cosa fare

La panleucopenia o gastroenterite infettiva e' una malattia virale che ogni anno uccide migliaia di cuccioli nei rifugi e dove si fanno stalli di gattini.

Specialmente nei gattili è tra le principali cause di morte dei gattini. L'osservanza della quarantena, di rigide norme igieniche e la vaccinazione sono i principali strumenti che abbiamo per combatterla.

Si tratta di una forma virale che puo' avere un decorso brevissimo, che puo' uccidere in meno di 24 ore... e quando l'infezione e' in atto possiamo fare ben poco.

Possiamo pero' fare qualcosa di importante in termini di protocolli vaccinali e sopratutto in termini di prevenzione.

La panleucopenia e' una malattia fortemente infettiva e per questo e' fondamentale adottare tutte le norme igieniche e gli accorgimenti per evitare che una cucciolata infetta possa contagiare le altre. Osservare alcuni banali accorgimenti puo' evitare, o ridurre il rischio di contagio in modo significativo.

In questo pieghevole abbiamo cercato di sintetizzare le informazioni piu' importanti per conoscere, sapere intervenire e sopratutto prevenire e limitare la diffusione del virus della panleucopenia.

Facciamo in modo che il nostro impegno per toglierli dalla strada e dargli una casa non sia reso vano...

Di seguito vi proponiamo il testo del pieghevole; la versione stampata la potete richiedere tramite AgireOra Edizioni

Panleucopenia: cos'e', chi puo' essere contagiato

La panleucopenia, conosciuta anche come gastroenterite infettiva, e' una malattia virale contagiosa e spesso mortale, causata da un parvovirus (FPV).

Il virus può infettare qualsiasi gatto non vaccinato ma colpisce principalmente i gatti con meno di 1 anno di età: il più alto tasso di mortalità si ha nei gattini di età compresa fra 3-5 mesi. Non è pericoloso né per i cani né per l’uomo.

Come si trasmette

Il virus è eliminato soprattutto con le feci. E’ presente anche in urina, saliva, sangue, secrezioni nasali, vomito. L’infezione avviene per via oro-nasale, per contatto diretto con un gatto infetto o con materiale infetto presente nell’ambiente. Periodo di incubazione: 2-17 giorni.

  • Il virus causa contaminazione ambientale: è resistente ai comuni disinfettanti e può sopravvivere a lungo nell’ambiente (oltre 1 anno). Gabbie, ciotole, lettiere, qualsiasi oggetto contaminato come vestiti, mani e scarpe degli stessi operatori possono veicolare il virus e causare la trasmissione della malattia.
  • I gatti sono infetti 2-3 giorni prima di manifestare i sintomi clinici e continuano ad eliminare il virus nell’ambiente fino a 6 settimane dopo la guarigione clinica.

Sintomi

  • Febbre, inappetenza, abbattimento, disidratazione, vomito, diarrea (spesso emorragica), dolore addominale, ittero. I gatti solitamente muoiono per grave disidratazione, infezioni batteriche (setticemia) e disturbi coagulativi secondari.
  • Nelle forme iperacute la morte può sopraggiungere in 12-24 ore e, a causa della rapida progressione della malattia, non si osservano i sintomi gastroenterici ma solo grave depressione, diminuzione della temperatura e dolore addominale. Sono possibili morti improvvise, soprattutto nei neonati e nei gattini.
  • Sintomi neurologici (atassia, incoordinazione, tremori,…) e retinopatia in gattini con meno di 4 settimane di età o nati da gatta infettatasi nelle ultime fasi di gravidanza.
  • Aborto, riassorbimento o mummificazione fetale se la gatta si infetta nelle prime fasi della gravidanza.

Diagnosi

La diagnosi è emessa sulla base di storia e segni clinici ed analisi di laboratorio:

  • Emocromo: spesso è presente un forte abbassamento dei globuli bianchi (soprattutto neutrofili, talvolta anche linfociti). E’ possibile anemia e diminuzione delle piastrine. Ulteriori alterazioni: abbassamento delle proteine, dell'albumina e della glicemia, alterazioni elettrolitiche (soprattutto diminuzione del potassio). Innalzamento degli enzimi epatici, della bilirubina e dell’azotemia. Possibili alterazioni nei parametri coagulativi.
  • Test rapidi per la ricerca dell’antigene del virus nelle feci: si possono usare sia i test specifici per la ricerca del parvovirus felino sia i test per la ricerca del parvovirus del cane. Va ricordato che il virus è determinabile nelle feci con questi kit soprattutto nelle prime 24-48 ore dopo l’infezione.
  • PCR per la ricerca del virus nelle feci e/o nel sangue intero. Questo test si può effettuare anche sui tessuti in sede di autopsia per poter individuare la presenza del virus nei gattili e, quindi, rafforzare le misure di prevenzione.

Terapia

Non indugiare! Va iniziata il prima possibile, portando i gatti sospetti in una struttura attrezzata.

  • Terapia di sostegno: fluidoterapia (flebo) con integrazione di elettroliti e vitamine del complesso B; antibiotici; controllo del vomito; trasfusione, se necessaria. Le terapie vanno effettuate preferibilmente per via endovenosa.
  • Terapia antivirale: interferone omega felino

Vaccinazione

Il vaccino contro la panleucopenia è compreso nei cosiddetti vaccini trivalenti o CRP. Attenzione che ne esistono di due tipi: quelli "a virus vivi modificati" (o attenuati) e quelli "inattivati" (o spenti).

  • Tutti i gatti devono essere vaccinati.
  • Gattini:
    • Si consiglia una prima vaccinazione a 8-9 settimane di età seguita da una seconda vaccinazione 3-4 settimane più tardi (ad un minimo di 12 settimane di età). La vaccinazione di richiamo va effettuata a distanza di 1 anno e poi ad intervalli di 3 anni.
    • In situazioni ad alto rischio (gattili) è possibile iniziare a vaccinare a 4-6 settimane di età (in questo caso utilizzare solo vaccini inattivati): le vaccinazioni andrebbero ripetute ogni 3-4 settimane fino all’età di 16-20 settimane.
  • Gatti adulti di cui non si conosce lo stato di vaccinazione: possono ricevere una sola vaccinazione (preferibilmente con vaccino a virus vivo modificato) seguita da un richiamo dopo 1 anno; i richiami successivi possono essere effettuati a intervalli di 3 anni.
  • Gatte gravide: non dovrebbero essere vaccinate. In caso di necessità utilizzare solo vaccini inattivati.
  • Gatti FeLV-positivi e FIV-positivi: è consigliato l’uso di vaccini inattivati.

Quando vaccinare

I gatti vanno vaccinati quando sono in buona salute. Vaccinando animali ammalati o in fase di incubazione si rischia di "distrarre" il sistema immunitario lasciando così campo all'agente patogeno; inoltre, in un animale malato la risposta immunitaria indotta dal vaccino può essere diminuita e, quindi, si ha una minore efficacia protettiva.

  • Evitare di vaccinare animali stressati (es. trasloco, primo periodo di ambientamento) in quanto la risposta immunitaria non sarà ottimale.
  • Effettuare preventivamente la cura per i parassiti (vermi intestinali e parassiti esterni).

In condizioni di forte rischio di infezione spetta al veterinario valutare, caso per caso, il rapporto rischio-beneficio della vaccinazione.

Norme igienico-sanitarie

I gatti/gattini appena arrivati vanno posti in quarantena (almeno 15 giorni) e vaccinati. Non vanno messi a contatto con gli altri gatti finchè non sono trascorse 2 settimane dall’ultimo richiamo previsto dal protocollo vaccinale.

In questo periodo osservare - strettamente - le seguenti norme igienico-sanitarie.

Possono sembrare "costrittive", ma ricordate che questi accorgimenti sono lo strumento principale per evitare loro i rischi di una infezione spesso mortale.





  • Non mettere MAI a contatto cucciolate di diversa provenienza. I gattini vanno tenuti in gabbia
  • MAI scambiare lettiere, palettine per pulitura (meglio usare carta assorbente e non sabbietta), ciotole, cibo, coperte, giochi, oggetti vari tra cucciolate.
  • I gatti/gattini vanno maneggiati il meno possibile. Ricordiamo che vestiti, mani e scarpe degli operatori possono veicolare il virus. E’ bene lavarsi sempre le mani con acqua e sapone e indossare guanti monouso (camici e sovrascarpe, se possibile) che vanno cambiati nel passaggio da una cucciolata all'altra.
  • Se fate “stalli” tenete i gattini in gabbia o in locali facilmente disinfettabili. Se i vostri gatti sono vaccinati, per loro non c'e' pericolo ma puo' esserci per i prossimi gatti non vaccinati che accoglierete.
  • I gatti guariti dalla panleucopenia devono essere posti in quarantena per 6 settimane oltre la guarigione clinica.
  • Non tenere nella stessa stanza cuccioli di cane e di gatto: alcune varianti del parvovirus del cane possono causare la panleucopenia nel gatto.

Disinfezione

Il virus della panleucopenia è un virus resistente (sopravvive 1 anno nel materiale organico a temperatura ambiente): è ucciso da una soluzione di ipoclorito di sodio al 6%. Alcool, derivati dell’ammonio quaternario e clorexidina non sono efficaci.

L'ipoclorito di sodio al 6% si trova in farmacia (si acquista al 15% e poi si diluisce con acqua in proporzione 1:2), ma va usato con attenzione poichè a queste concentrazioni è tossico ed irritante per la cute, gli occhi e le vie aeree: usare sempre guanti, mascherina e mantenere l’ambiente aerato. In alternativa si può usare la normale candeggina reperibile in commercio senza diluirla. Lasciare agire per 5-6 ore prima di risciacquare.

Prima della disinfezione, rimuovere bene i residui organici.





In caso di panleucopenia

  • Pulire e disinfettare ogni oggetto (lettiere, ciotole, gabbie,…) e l’ambiente (pavimenti, superfici, ecc) con candeggina. Utilizzare degli "spruzzini" per raggiungere tutti gli angoli, specie sulle gabbie.
  • Eliminare tutti gli oggetti non disinfettabili (copertine, cucce e giocattoli in stoffa, ecc)

Se avete un gatto che ha avuto la panleucopenia

  • Se un gatto ha avuto la panleucopenia ed e' guarito, ricordate che puo' eliminare il virus per 6 settimane dopo la guarigione clinica: quindi, per questo periodo, non puo' essere affidato a persone che hanno gatti non vaccinati.
  • Se avete avuto un gatto con panleucopenia (deceduto o guarito) non accogliete altri gatti prima che siano trascorse 2 settimane dall’ultimo richiamo previsto dal protocollo vaccinale.

Ricordate

La panleucopenia, specialmente nei gattili, è tra le principali cause di morte dei gattini. L'osservanza della quarantena, di rigide norme igieniche e la vaccinazione sono i principali strumenti che abbiamo per combatterla.

Consulenza scientifica:

  • Dott. Stefano Bo medico Veterinario, Dottore di ricerca in Medicina Interna Veterinaria, past-Presidente della Societa' Italiana di Medicina Felina, Torino
  • Dott.sa Paola Cavana medico Veterinario, Dottore di ricerca in Scienze Cliniche Veterinarie, Membro della Societa' Italiana di Medicina Felina, Torino















FONTE: http://www.lacincia.it/info_panleuco.php


Nessun commento:

Posta un commento