A dare gran parte di queste risposte è stata la mostra “Il Gatto e l’Uomo” tenuta alcune settimane fa alla Gran Guardia di Verona: la prima in Italia ad aver indagato sull’enigmatico rapporto con l’animale di casa più misterioso e numeroso (se ne contano 7,4 milioni i gatti in Italia). L’evento, patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Verona e Anfi (Associazione Nazionale Felina Italiana) è stato realizzato dall’Associazione di protezione ambientale Movimento Azzurro e Cats Museum di Cattaro (con il sostegno di Prolife, Italpet, Consorzio Tutela Vini Soave e Consorzio Tutela Vino Lessini Durello). Un successo senza precedenti che ha spinto gli organizzatori a replicarla in altre parti d’Italia e d’Europa.
Il gatto nella storia: sempre nelle nostre case
“Il gatto è l’animale più presente nelle nostre case e allo stesso tempo il più imprevedibile, imperscrutabile e misterioso compagno di vita dell’uomo”, commenta il curatore della mostra e direttore del Cats Museum, Pier Paolo Pazzi. “Dopo trent’anni di mostre feline”, aggiunge l’ideatrice della mostra, Costanza Daragiati Farinelli, era per me quasi un dovere cercare di indagare su un rapporto particolare, molto diverso rispetto all’altra grande passione degli italiani: il cane. Una mostra la cui prima tappa è a Verona e che contiamo di sviluppare e portare in altre città italiane ed europee”.Pitture, immagini e icone
Venti sono le sezioni tematiche filologiche tra il gatto e l’uomo con fatti, aneddoti, credenze, passioni e curiosità, raccontate attraverso decine di pitture, immagini, icone e centinaia di testimonianze nei secoli tra dipinti, fotografie, stampe antiche e pezzi vintage provenienti anche dal Cats Museum di Cattaro (Montenegro), da collezionisti privati, dal Museo Correr e Ire di Venezia.Nell’Antico Egitto
È stato forse il miglior periodo della storia del gatto. Nel tremila a.C. gli egiziani avevano capito l’importanza dei gatti contro i topi in difesa del grano. Non solo. Femmina dalla testa di gatto, Bastet fu tra le più venerate divinità della religione egizia.Inizialmente associata al calore e alla potenza del Sole, con l’influenza greca la dea gatta divenne oggetto del culto lunare. La devozione per questa divinità nel regno dei faraoni si estese anche ai gatti comuni che, divenendo animali sacri, venivano protetti dalla legge. Alla dea Bastet, inoltre, era dedicata la giornata del 31 ottobre (il nostro Halloween) con canti e balli che coinvolgevano tutto l’impero.
Tenere un gatto in casa era, per gli egizi, fonte di benevolenza da parte degli dei. Quando un gatto di casa moriva, i familiari si radevano le sopracciglia in segno di lutto e davano degna sepoltura con imbalsamazione. Uccidere il gatto in modo deliberato comportava quasi sempre la pena capitale, mentre il rito funebre per il gatto dipendeva dalle disponibilità della famiglia che lo aveva ospitato.
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