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martedì 26 giugno 2018

MANUALE PER TUTORI DI GATTI

MANUALE PER TUTORI DI

COLONIE
Manuale per tutori di colonie feline






Realizzato per l’Ufficio per i Diritti degli Animali

del Comune di Monza da La Collina dei Conigli ONLUS -

www.lacollinadeiconigli.net

Testi: Elena Arosio, Marina Giorgi, Alessandra Oliva

Revisione veterinaria: Elena Arosio

Editing: Michela Turri

Illustrazioni: Anna Pasinato

Impaginazione: Michela Turri, Attilia Conti
Manuale per tutori di colonie feline di Monza
1
INDICE
PREFAZIONE pag. 2

1) LA COLONIA FELINA pag. 3

- definizione

- quanti animali la compongono

- come si costituisce

- il gatto di colonia e la legge

- il linguaggio corporeo felino

2) L' ALIMENTAZIONE pag. 15

- il petfood (alimenti umidi e secchi)

- l’etichetta

- esempio di dieta casalinga

- fabbisogni particolari

3) LA GESTIONE DA PARTE DEI TUTORI pag. 23

- i tutori e l'U.D.A.

- cosa significa essere tutori di colonie feline

(doveri e responsabilità)

- la sterilizzazione

4) LE MALATTIE DEL GATTO pag. 28

- patologie dell’apparato respiratorio

- patologie dell’apparato gastro-enterico

- parassitosi

- FIP

- FIV

- FeLV

- Insufficienza renale cronica

- patologie epatiche e renali

- dermatiti

5) PRONTO SOCCORSO DI UN GATTO pag. 37

6) ALLEVAMENTO DI UN GATTINO ORFANO pag. 40

7) CONTATTI pag. 44
Manuale per tutori di colonie feline di Monza
2
PREFAZIONE
E’ con piacere che presentiamo questo ricco ed esaustivo manuale

dedicato ai nostri amici felini e rivolto ai tutori di colonie feline di

Monza, certi che possa essere un valido e utile punto di

riferimento per lo svolgimento del loro prezioso lavoro.

Voglio ringraziare la Collina dei Conigli onlus per la realizzazione

del manuale, e tutti coloro che con passione e competenza si

dedicano alla tutela dei nostri amici animali.

l’Assessore alle Politiche Culturali e di Sostenibilità

Francesca Dell’Aquila
Manuale per tutori di colonie feline
3
1) LA COLONIA FELINA
DEFINIZIONE
Con il termine “colonia felina” si identifica un gruppo di gatti,

non di proprietà, aggregato spontaneamente, che vive in libertà

e frequenta abitualmente un determinato territorio.
Il gatto di proprietà appena abbandonato, se non viene raccolto e

assistito, in breve inizia a vagare alla ricerca di un riparo e di una

fonte di cibo, senza i quali è destinato a non sopravvivere a lungo.

Nel momento in cui trova un punto di riferimento, nel luogo in cui

già vive e viene alimentata una colonia o nel luogo in cui qualcuno

predispone un riparo e un punto di alimentazione apposta per lui,

senza però adottarlo, passa dalla categoria di gatto randagio a

quella di gatto di colonia.

I gatti di colonia sono animali stanziali e territoriali, legati ad un

luogo al quale fanno sempre ritorno.

Il territorio della colonia è l’area in cui si trovano tutte le risorse

necessarie per la sopravvivenza, l’area che è necessario proteggere

da predatori, da altri animali in competizione per il cibo o i rifugi e

dai conspecifici estranei alla colonia.

Il territorio di una colonia felina può trovarsi indifferentemente in

città o in campagna, su suolo pubblico o su suolo privato, e i gatti

che vi abitano per legge non possono essere spostati.
QUANTI ANIMALI COMPONGONO UNA COLONIA

FELINA
Una colonia felina può essere composta da un numero qualsiasi

di animali: anche un solo gatto, stanziale ma non di proprietà,

costituisce una colonia felina.
Manuale per tutori di colonie feline
4
Le colonie più numerose sono veri e propri gruppi sociali,

all’interno dei quali convivono in equilibrio molti individui di

entrambi i sessi e di tutte le età; la convivenza pacifica è possibile

nella misura in cui tutti i componenti hanno un ruolo ben preciso e

rispettano le regole del gruppo.
COME SI COSTITUISCE UNA COLONIA FELINA
Il gatto di colonia non ha nessuna relazione con il gatto selvatico,

con il quale condivide il patrimonio genetico, ma non l’indole e la

capacità di sopravvivere allo stato selvatico.

Le colonie feline sono originate da gatti domestici abbandonati, dai

loro figli o dai figli di gatti domestici non sterilizzati tenuti in

condizione di semilibertà.

Può capitare che un gatto di proprietà non sterilizzato scelga

spontaneamente di lasciare la sua casa e inserirsi in una colonia.

Purtroppo non è infrequente che proprietari irresponsabili

abbandonino il proprio gatto nei pressi di una colonia, con gravi

rischi per la sua sopravvivenza. Un gatto adulto difficilmente verrà

accettato, mentre un cucciolo può essere a volte tollerato anche se

non ha un sistema immunitario competente per difendersi dalle

malattie presenti nella colonia stessa. Più in generale, qualsiasi

gatto, una volta privato di un proprietario che costituisca per lui un

punto di riferimento affettivo, oltre a fornirgli cibo e riparo, tende

a vagare finché non trova un pasto assicurato e un rifugio.

Se si tratta di una o più femmine non sterilizzate, che con la loro

presenza durante il periodo riproduttivo attirano i maschi adulti, la

colonia si amplia e inizia a strutturarsi, e con l’arrivo dei cuccioli il

numero degli individui aumenta sempre di più.

Normalmente il nucleo principale della colonia è composto da

femmine imparentate tra di loro che si scambiano frequentemente

comportamenti amichevoli definiti allogrooming: si puliscono

reciprocamente, si toccano il naso, si strofinano tra di loro.

I maschi adulti non sterilizzati, a differenza delle femmine, per una

questione di gerarchia e di dominanza difficilmente riescono ad

instaurare un rapporto amichevole tra di loro; nella migliore delle

ipotesi arrivano a tollerarsi reciprocamente.
Manuale per tutori di colonie feline
5
La sterilizzazione dei maschi permette di aumentare notevolmente

la tolleranza tra gli individui.

Nelle colonie non sterilizzate è possibile trovare i cuccioli, che le

madri accudiscono aiutandosi a vicenda nell’allevamento.

La presenza di cibo e ripari in misura limitata, le malattie infettive,

i predatori, gli incidenti stradali e infine l’intolleranza umana, sono

tutti fattori che contribuiscono a tenere sotto controllo il numero

dei gatti di una colonia.
IL GATTO DI COLONIA E LA LEGGE
La colonia felina è stata riconosciuta e ufficializzata per la prima

volta in Italia dalla Legge Nazionale n.281 del 14 agosto 1991

Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione




del randagismo”.
Successivamente la normativa sulle colonie feline è stata ripresa e

precisata dalle leggi regionali in materia di tutela di animali

d’affezione e prevenzione del randagismo, la più recente delle

quali, per la Lombardia, è la Legge Regionale Lombardia del 30

dicembre 2009 n. 33 “Testo Unico delle leggi regionali in materia di

sanità”.




In particolare è VIETATO a chiunque:

- ostacolare l’attività dei tutori;

- asportare o danneggiare oggetti utili per l’alimentazione e la

cura dei gatti;

- allontanare o spostare i gatti di colonia dal proprio habitat.

Le attività sopra citate configurano un reato di maltrattamento,



punibile penalmente (Legge 189 del 20 Luglio 2004 “Disposizioni

concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché

impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni

non autorizzate”).
Manuale per tutori di colonie feline
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In caso di episodi di maltrattamento il Comune di Monza si riserva

la facoltà di procedere a querela nei confronti dei responsabili

secondo quanto disposto dagli artt. 544-bis, 544-ter, 638 e 727 del

Codice Penale.

Come precedentemente indicato, è vietato anche lo spostamento

della colonia.



L’operazione di spostamento, se giustificata da gravi motivi di

igiene o di salute, deve essere effettuata esclusivamente da

personale tecnico competente dell’ASL in collaborazione con

l’Ufficio per i Diritti degli Animali (L.R. Lombardia 33/09, Art. 111,

comma 1).
La normativa vigente tutela i gatti liberi anche attraverso il

censimento delle colonie.
Conoscere la realtà, l’ubicazione, la composizione e lo stato di

salute dei gatti di una colonia è fondamentale per la sua gestione,

che comprende non solo l’alimentazione e la predisposizione dei

ripari, ma anche gli interventi di tutela e controllo, a partire dalle

attività di limitazione delle nascite e cura dei soggetti ammalati.

L’anagrafe felina regionale, gestita dall’ASL in base ai dati

comunicati dall’Ufficio per i Diritti degli Animali del Comune,

consente di avere un quadro generale dello stato delle colonie

feline e di pianificare anche dal punto di vista economico gli

interventi di sterilizzazione e cura.

Dal punto di vista pratico, al Comune di Monza la registrazione

delle colonie feline viene effettuata presso l’Ufficio per i Diritti

degli Animali.

Chi accudisce una colonia felina si registra come tutore

autocertificando la presenza della colonia e il suo status di

referente, dichiara che i gatti che la compongono non sono di

proprietà, ne indica, per quanto possibile, il numero, il sesso, l’età

e lo stato di salute, e ne richiede la sterilizzazione.

Nella scheda vengono registrati inoltre il punto e l’orario di

alimentazione, eventuali manifestazioni di intolleranza verso il

tutore o di maltrattamenti nei confronti degli animali, e ogni altra

informazione utile per l’individuazione e la tutela della colonia.

L’Ufficio per i Diritti degli Animali verifica periodicamente lo stato

delle colonie attraverso contatti telefonici con i tutori e
Manuale per tutori di colonie feline di
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sopralluoghi, e si attiva in caso di problemi di salute dei gatti o di

intolleranza nei loro confronti.
NORMATIVA
In sintesi le colonie feline vengono salvaguardate:

- a livello nazionale dalla Legge Nazionale del 14 agosto 1991, n.



281 - Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione

del randagismo;

- a livello regionale dalla Legge Regionale Lombardia del 30



dicembre 2009 n. 33 - Testo Unico delle leggi regionali in materia

di sanità;
- a livello comunale dal regolamento del Comune di Monza:
“Regolamento comunale per il benessere degli animali e per una

migliore convivenza con la collettività umana”.
Legge 281/91, Art. 2

- Comma 7: è vietato a chiunque maltrattare i gatti che



vivono in libertà;

- Comma 8: i gatti che vivono in libertà sono sterilizzati



dall'autorità sanitaria competente per territorio e

riammessi nel loro gruppo;

- Comma 9: i gatti in libertà possono essere soppressi



soltanto se gravemente malati o incurabili;

- Comma 10: gli enti e le associazioni protezionistiche



possono, d'intesa con le autorità sanitarie locali, avere in

gestione le colonie di gatti che vivono in libertà,

assicurandone la cura della salute e le condizioni di

sopravvivenza.
L.R. Lombardia 33/09, Art. 111

- Comma 1: i gatti che vivono in stato di libertà sono protetti



ed è vietato maltrattarli o allontanarli dal loro habitat. Se
Manuale per tutori di colonie feline
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il comune, d'intesa con l'ASL competente, accerta che

l'allontanamento si rende inevitabile per la loro tutela o

per gravi motivazioni sanitarie, individua altra idonea

collocazione, nel rispetto delle norme igieniche. S'intende

per habitat di colonia felina qualsiasi territorio o porzione

di territorio nel quale viva stabilmente una colonia felina,

indipendentemente dal fatto che sia o meno accudita;

- Comma 2: per favorire i controlli sulla popolazione felina,



l'ASL, d'intesa con i comuni e con la collaborazione delle

associazioni di cui all'articolo 120 (le Associazioni di

volontariato iscritte al Registro Regionale che si occupano

di protezione degli animali), provvede a censire le zone in

cui esistono colonie feline;

- Comma 3: i privati e le associazioni di cui all'articolo 120



possono, previo accordo di collaborazione con il comune e

d'intesa con l'ASL, gestire le colonie feline, per la tutela

della salute e la salvaguardia delle condizioni di vita dei

gatti;

- Comma 4: la cattura dei gatti che vivono in stato di libertà



è consentita solo per la sterilizzazione, per le cure

sanitarie o per l'allontanamento di cui al comma 1 ed è

effettuata dal dipartimento di prevenzione veterinario e

dai soggetti di cui al comma 3;

- Comma 5: i gatti sterilizzati, identificati con apposito



contrassegno o tatuaggio al padiglione auricolare, sono

reimmessi nel loro habitat originario o in un habitat idoneo;

- Comma 6: la soppressione dei gatti che vivono in stato di



libertà può avvenire solo alle condizioni e con le modalità

di cui all'articolo 113 (se gravemente ammalati e incurabili,

se affetti da gravi sofferenze o in caso di comprovata

pericolosità).
Manuale per tutori di colonie feline
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Regolamento comunale per il benessere degli animali e per una

migliore convivenza con la collettività umana del Comune di

Monza, Capitolo 5, Gatti
Art. 30 -Definizione dei termini usati nel presente titolo.

- Comma 1: i gatti sono animali sociali che si muovono

liberamente su di un determinato territorio. La

territorialità, già sancita dalla legge 281/91, è una

caratteristica etologica del gatto che esclude il randagismo

e riconosce la specificità della specie felina di avere un

riferimento territoriale – o habitat – dove svolgere le

funzioni vitali (cibo, rapporti sociali, cure, riposo ecc.)

- Comma 2: per "gatto libero" si intende l’animale che vive in

libertà ed è stanziale o frequenta abitualmente lo stesso

luogo pubblico o privato.

- Comma 3: per "colonia felina" si intende un gruppo di gatti

che vivono in libertà e sono stanziali o frequentano

abitualmente lo stesso luogo pubblico o privato.

- Comma 4: la persona che si occupa della cura e del

sostentamento delle colonie di gatti che vivono in libertà è

denominata "gattaro" o "gattara" anche detto “tutore di

colonie feline”

- Comma 5: per “habitat” di colonia felina si intende

qualsiasi territorio o porzione di esso pubblico o privato,

urbano e no, edificato e no nel qual viva stabilmente una

colonia di gatti liberi, indipendentemente dal numero di

soggetti che la compongono e dal fatto che sia o meno

accudita dai cittadini.

Art. 31 -Proprietà dei gatti liberi.

- Comma 1: i gatti liberi che vivono nel territorio comunale

appartengono al Patrimonio Indisponibile dello Stato.
Manuale per tutori di colonie feline
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Art. 32 -Compiti dell’Azienda Sanitaria.

- Comma 1: l’Azienda Sanitaria Locale provvede, in




collaborazione con l’Ente Nazionale Protezione Animali ed

in base alla normativa vigente, alla cura e sterilizzazione

dei gatti liberi reimmettendoli in seguito all’interno della

colonia di provenienza.

- Comma 2: la cattura dei gatti liberi, per la cura e la




sterilizzazione, potrà essere effettuata sia dall’Azienda

Sanitaria Locale che dall’Ente Nazionale Protezione

Animali, in collaborazione con il Comune.

Art. 33 -Cura delle colonie feline da parte dei/delle gattari/e

- Comma 1: il Comune riconosce l’attività benemerita dei




cittadini che, come gattari/e, si adoperano per la cura ed il

sostentamento delle colonie feline e promuove, tramite il

Referente individuato all’interno dell’Ente, corsi di

formazione per aspiranti gattari/e, in collaborazione con i

servizi Veterinari dell’A S L e con l’E.N.P.A. e/o Ente

Convenzionato per la gestione del Canile/Gattile e le

Associazioni Animaliste e Protezionistiche riconosciute. A

seguito dei predetti corsi verrà rilasciato apposito tesserino

di riconoscimento e si provvederà all’iscrizione all’apposito

albo comunale. Il Comune riconosce altresì l’attività

benemerita del cittadino che, anche in maniera episodica,

provvede alla cura ed al sostentamento delle colonie

feline.

- Comma 2: al gattaro/a deve essere permesso l’accesso, al




fine dell’alimentazione e della cura dei gatti, a qualsiasi

area di proprietà pubblica dell’intero territorio comunale.

Il Comune di Monza, con apposita segnaletica, provvede a

tabellare le colonie di gatti che vivono in libertà al fine di

avvisare la cittadinanza che trattasi di aree soggette a

protezione e vigilanza da parte dell’Autorità Comunale,

nella specie del Comando della Polizia Municipale,

dell’E.N.P.A. e degli altri Enti Pubblici preposti;
Manuale per tutori di colonie feline
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- Comma 3: l’accesso dei/delle gattari/e a zone di proprietà




privata è subordinato al consenso del proprietario; in casi

di comprovati motivi relativi alla salute e tutela di gatti

liberi residenti in aree private e nell’impossibilità di

accedervi, i/le gattari/e sottopongono e demandano al

Referente per la Tutela Animali ed alle autorità competenti

le problematiche individuate, i quali con gli strumenti

definiti dalla legge promuoveranno le azioni necessarie.

- Comma 4: i/le gattari/e sono obbligati a rispettare le




norme per l’igiene del suolo pubblico evitando la

dispersione di alimenti e provvedendo alla pulizia della

zona dove i gatti sono alimentati dopo ogni pasto. Deve

essere consentita la presenza costante di contenitori per

l’acqua.

- Comma 5: i/le gattari/e potranno rivolgersi alle mense




delle scuole comunali per il prelievo di avanzi alimentari da

destinare all’alimentazione dei gatti, oppure ad altre

forme di approvvigionamento alimentare che potranno

essere successivamente istituite allo stesso scopo.
Il comma 5, sopra riportato, è modificato dalla Circolare

prot. n. H1.2013.0006075 del 19/02/2913 della

Direzione Generale Sanità Veterinaria della Regione

Lombardia che vieta la somministrazione di residui di

mensa alle colonie feline.

- Comma 6: il Comune di Monza, al fine di tutelare i gatti




che vivono in libertà e le colonie feline, provvede a

sensibilizzare la cittadinanza attraverso campagne di

informazione sulla tutela degli animali da affezione.

Art. 34 -Colonie feline e gatti liberi

- Comma 1: le colonie feline sono tutelate dal Comune di




Monza che, nel caso di episodi di maltrattamento, si riserva

la facoltà di procedere a querela nei confronti dei

responsabili secondo quanto disposto dal I° comma

dell’articolo 638 del Codice Penale.

- Comma 2: le colonie feline che vivono all’interno del




territorio comunale sono censite dall’Azienda Sanitaria
Manuale per tutori di colonie feline
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Locale e dall’Ente Nazionale Protezione Animali con la

collaborazione del Comune di Monza, delle Associazioni e/o

dei cittadini abilitati. Tale censimento deve essere

regolarmente aggiornato sia al riguardo del numero dei

gatti che delle loro condizioni di salute.

- Comma 3: le colonie feline non possono essere spostate dal




luogo dove abitualmente risiedono; eventuali trasferimenti

potranno essere effettuati in collaborazione con la

competente Unità Operativa Sanità Animale dell’Azienda

Sanitaria Locale di Monza e l’Ente Nazionale Protezione

Animali, ed esclusivamente per comprovate e documentate

esigenze ambientali.

- Comma 4: è vietato a chiunque ostacolare od impedire




l’attività di gestione di una colonia felina o di gatti liberi,

asportare o danneggiare gli oggetti utilizzati per la loro

alimentazione, riparo e cura (ciotole, ripari, cucce ecc.)

Art. 35 – Cantieri

- Comma 1: i vari soggetti pubblici e/o privati che intendono




eseguire opere edili e/o di restauro conservativo di

carattere pubblico e/o privato, i cui interventi siano

ricadenti in zone ed aree interessate dalla presenza di gatti

liberi o colonie feline debbono prevedere, prima dell’inizio

dei lavori ed in fase di progettazione ove possibile e

compatibilmente con lo stato dei luoghi interessati dai

lavori, un’idonea collocazione temporanea e/o permanente

per detti animali. A tal fine l’Ufficio Ecologia ed il

Referente per la Tutela Animali potranno collaborare per

l’individuazione del sito in cui collocare gli animali e per le

eventuali attività connesse.

- Comma 2: tale collocazione, di norma, deve essere ubicata




in una zona adiacente il cantiere e dovrà essere in grado di

ospitare tutti gli animali appartenenti alle colonie

interessate dagli interventi; dovrà altresì essere consentita

ai/lle gattari/e, od in alternativa a persone incaricate dalla

Pubblica Amministrazione, con le modalità più opportune,

la possibilità di continuare ad alimentare tali animali;
Manuale per tutori di colonie feline
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- Comma 3: al termine dei lavori gli animali, previa




collocazione di appositi ed adeguati insediamenti, dovranno

essere rimessi sul territorio loro di origine, ovvero in siti

immediatamente adiacenti a quello originario di

provenienza.
Consiglio di Stato – Sez.III – Adunanza del 16.09.1997 – Sentenza

883
Nessuna norma di legge, né statale, né regionale, fa divieto

di alimentare gatti randagi nel loro habitat, cioè nei luoghi

pubblici o privati in cui trovano rifugio.
IL LINGUAGGIO CORPOREO FELINO
Manuale per tutori di colonie feline
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1 paura – coda tenuta il basso con il pelo arruffato

2 saluto e riconoscimento – coda dritta in verticale, è anche

l’atteggiamento di saluto verso chi si fida (usato dai gattini verso

la madre)

3 stato di aggressività o imminente attacco – coda agitata

velocemente

4 stato di amichevole attenzione – coda dritta con la sola punta

piegata

5 interessato– coda leggermente curva verso il basso con la punta

che tende in su

6 maschio che marca il territorio – coda verticale con visibile

tremolio

7 rilassato – coda rilassata con la punta che tende in su

8 atteggiamento sottomesso – coda tenuta molto bassa o

addirittura messa tra le gambe

9 stato di irritazione che precede un attacco o la fuga – coda

arcuata con il pelo arruffato
www.protezionemicio.com
I gatti comunicano il proprio stato d’animo attraverso la postura

del corpo.

La figura mostra gli atteggiamenti che il gatto può assumere nelle

diverse situazioni.
Manuale per tutori di colonie feline
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2) L’ALIMENTAZIONE
IL PETFOOD
COS’E’ IL PETFOOD?
Il termine PETFOOD significa “cibo per animali d’affezione”,

dall’inglese PET =piccolo animale domestico e FOOD=cibo.
In passato i petfood si differenziavano in due grandi categorie in

funzione della qualità:

- ALIMENTI DI ALTA GAMMA venduti nei garden e nei negozi specifici

per gli animali d’affezione;

- ALIMENTI GENERICI PER ANIMALI venduti nei supermercati.

Questa distinzione, che oggi non esiste più, poneva su due piani

differenti di qualità tutti i prodotti destinati all’alimentazione

animale.

Oggi sappiamo che la qualità del prodotto non dipende dal luogo in

cui viene distribuito o venduto, ma dalla scelta delle materie prime

e dalla loro lavorazione.

Infatti, sia nei supermercati che nei garden o nei negozi per animali

è possibile trovare cibi di eccellente qualità, individuabili grazie ad

un’attenta analisi della composizione. Inoltre il prezzo a volte non

rispecchia il reale valore del prodotto.

Anche per la vendita del cibo per i nostri animali esistono strategie

di mercato volte ad incentivarne l’acquisto.

I petfood infatti vengono definiti alimenti HUMAN GRADE, ovvero

prodotti la cui pubblicità è indirizzata verso l’essere umano, in

quanto la scelta del cibo per animali non dipende dal reale

consumatore, il gatto, ma dall’uomo.
La prima classificazione distingue i cibi in:

- completi, o bilanciati, contenenti tutti gli elementi nutritivi

necessari all’animale in relazione all’età, allo stile di vita e allo

stato di salute. Questi alimenti non richiedono alcuna aggiunta;

- complementari o insufficienti come unica fonte della dieta del

soggetto. Questi alimenti possono essere ricchi di alcuni
Manuale per tutori di colonie feline
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elementi e poveri di altri, pertanto devono essere somministrati

in associazione ad altri cibi per non causare squilibri

nutrizionali.
Gli alimenti più comodi per i tutori di colonie feline sono quelli

appartenenti alla prima categoria.
I Petfood si differenziano inoltre in alimenti:

- secchi

- umidi

Gli ALIMENTI SECCHI per gatti contengono dal 5 al 12% di acqua,



sono disponibili per la maggior parte sotto forma di estrusi

(crocchette), e sono formulati per fornire insieme all’acqua una



dieta completa e bilanciata: sono disponibili sul mercato diverse

formulazioni adatte alle specifiche fasce di età.

Questo tipo di alimento ha una lunga durata e si mantiene integro

per lunghi periodi se conservato in luoghi freschi e asciutti.

Gli ingredienti per gli alimenti secchi sono principalmente cereali e

sottoprodotti dei cereali, concentrati proteici di origine animale o

vegetale, grassi e integratori mineralvitaminici.

I cibi secchi contengono una maggior concentrazione di elementi

nutritivi e di energia per unità di peso rispetto a cibi contenenti

una maggiore quantità di umidità.

Per dare un’idea, la quantità di secco che copre il fabbisogno

giornaliero di un gatto adulto è intorno ai 55-60 grammi, mentre la

quantità di umido necessaria per coprire lo stesso fabbisogno è di

circa 160-180 grammi.

I CIBI UMIDI in scatola, vaschetta o bustina, caratterizzati da una



percentuale di acqua variabile tra il 72 e l’85%, possono essere

completi e bilanciati o complementari.

Essi di solito vengono prodotti tritando o mescolando i principali

ingredienti, aggiungendo la gelatina e sigillando il prodotto, e sono

più rapidamente deteriorabili rispetto ai cibi secchi quando esposti

all’aria.
Manuale per tutori di colonie feline
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CIBO SECCO O UMIDO?

Entrambi possono essere delle buone scelte, l’importante è nutrire

l’animale con una dieta completa e bilanciata.

Il cibo secco ha una migliore conservabilità nel tempo con ridotte

alterazioni organolettiche.

Se consideriamo che il cibo umido è composto per l’80% circa di

acqua, in proporzione il secco risulta più economico.

Il cibo umido è generalmente più appetibile per il gatto, ma anche

più facilmente deteriorabile e più sensibile alla temperatura

rispetto ai croccantini, soprattutto se esposto all’aria. Se non viene

consumato nell’immediato produce cattivi odori, favorisce la

proliferazione di batteri nocivi e attira le mosche le cui uova,

ingerite dal gatto insieme al cibo, possono essere altamente

tossiche. Di conseguenza è raccomandabile evitare che rimangano

nelle ciotole residui di cibo umido soprattutto nei periodi caldi.

MA CHE ALIMENTI SCEGLIERE?

Sul mercato esistono moltissime tipologie di alimenti o Petfood di

diverse marche, prezzi e qualità.

Sicuramente una buona alimentazione è la base per garantire ai

gatti una vita migliore.

Per questo è importante non utilizzare cibo di scarsa qualità,




perché quello che si risparmia in alimentazione lo si spenderà

successivamente in cure veterinarie.
Purtroppo il prezzo non è sempre indice di buona o scarsa qualità e

la difficoltà per l’acquirente sta proprio nel saper scegliere il

prodotto migliore al miglior prezzo.

La capacità di interpretare l’etichetta è fondamentale per poter

valutare la qualità dell’alimento che andremo a scegliere.
Manuale per tutori di colonie feline
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Valori medi dei principi nutritivi contenuti nei pedfood:

MANGIME COMPLETO UMIDO PER IL MANTENIMENTO DI GATTI

ADULTI:
TENORE ANALITICO %
UMIDITA’ 75-77

PROTEINE GREGGE 11-12

LIPIDI GREGGI 6.1-8

FIBRE GREGGE 0.3-0.7

ESTRATTIVI INAZOTATI 1.2-5

ENERGIA METABOLIZZABILE (Kcal/kg) 1200-1400

MANGIME COMPLETO SECCO PER IL MANTENIMENTO DI GATTI

ADULTI:
TENORE ANALITICO %
UMIDITA’ 7.5-8

PROTEINE GREGGE 31.3-32.5

LIPIDI GREGGI 21.3-21.5

FIBRE GREGGE 1.0-1.1.8

ESTRATTIVI INAZOTATI 33.5-36.2

ENERGIA METABOLIZZABILE (Kcal/kg) 4060-4400
L’ETICHETTA
Sull’etichetta vengono riportate indicazioni obbligatorie, tra cui:

- se si tratta di un alimento completo o complementare

- istruzioni d’uso

- analisi tipica media (contenuto proteine, grassi, cellulosa, ceneri

ed estrattivi inazotati)

- elenco ingredienti e additivi (sempre riportati in ordine

decrescente)

- specie e indicazione (ad esempio lo stadio della vita dell’animale)

- indirizzo della casa produttrice del mangime
Manuale per tutori di colonie feline di Monza
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- data di scadenza, riferimento data di produzione, peso e/o

volume, N° registrazione.

Sulla confezione del prodotto o sull’etichetta la legge consente

l’utilizzo di QUALIFICAZIONI.

Le qualificazioni esprimono i valori percentuali dei contenuti e

possono essere ingannevoli per il consumatore.

Al gusto di…

Aromatizzato al… > 0 %

Con… o con l’aggiunta di… Almeno 4%

Al… Almeno 14%

A base di…

Almeno 26%

Ricco di…

Marca + nome componente Almeno 60%

Tutto… 100%

QUANTO CIBO DARE?

La quantità di cibo da somministrare dipende da molti fattori: per

esempio in inverno il gatto deve avere più energia per affrontare il

freddo. Inoltre ogni alimento è formulato in maniera differente,

quindi a pari quantità di peso può corrispondere una quantità di

energia diversa. Sulle confezioni di alimenti sono generalmente

indicate le quantità consigliate, intese come quantità da

somministrare nelle 24 ore se utilizziamo solo quell’alimento. In

linea di massima si possono distribuire 60 grammi di croccantini o

160-180 grammi di umido per gatto al giorno. Se si vogliono

somministrare entrambi bisogna dimezzare le dosi (30 grammi di

croccantini e 80 grammi di umido per gatto al giorno).
Manuale per tutori di colonie feline di Monza
20
ESEMPIO DI DIETA CASALINGA
Un modo più economico per nutrire il gatto di colonia è la dieta

casalinga.

È possibile preparare in casa la razione giornaliera del gatto, ma si

deve prestare particolare attenzione alla presenza nella dieta di

amminoacidi essenziali e altri elementi importanti per il gatto.

Considerando un gatto adulto di 4 kg con un fabbisogno energetico

di circa 240 kcal al giorno, esso necessiterà di:

- 75 g carne scottata in poca acqua non salata e lasciata intiepidire

- 1 cucchiaino scarso di olio di mais o di girasole

- 20 g di riso lessato in acqua non salata, scolato e sciacquato; in

alternativa riso soffiato in uguale quantità

- 20 g di verdure bollite in acqua non salata e scolate

- mezzo cucchiaino di carbonato di calcio in polvere

- un cucchiaino di lievito di birra in scaglie.

Gli ingredienti sopra indicati devono essere sminuzzati e mescolati

e serviti insieme al brodo di cottura della carne.
Attenzione a non somministrare latte vaccino che potrebbe

causare vomito o dissenteria.

Mai somministrare sale, zucchero, salumi dolci e scarti

dell’alimentazione umana; mai somministrare lische e teste di

pesce e ossi di pollo, che possono incastrarsi tra i denti, o

peggio, in gola, o bloccare l’intestino con conseguenze mortali.

Mai lasciare le lattine aperte a disposizione degli animali, che vi

infilano la testa per leccare i residui di cibo sulle pareti interne

e non riescono più a liberarsi. Le lattine vuote devono essere

sciacquate, se possibile, e SEMPRE schiacciate prima di buttarle

nel contenitore della spazzatura.

Ugualmente pericolosi sono i legacci dei sacchi della spazzatura,

che, se ingeriti, possono tagliare l’intestino. Alcuni gatti sono

attratti da questi oggetti, che è bene non lasciare mai a loro

disposizione.
I gatti preferiscono consumare piccoli pasti nell’arco della

giornata. Questo comportamento alimentare è consono alla loro

natura di predatori di piccoli animali, che mangiano man mano che

riescono a catturare.
Manuale per tutori di colonie feline
21
Per i gatti adulti può essere impiegato qualsiasi tipo di cibo, ma gli

alimenti secchi, che tendono a non deteriorarsi, si adattano meglio

a questa abitudine.

Purtroppo generalmente i tutori non hanno la possibilità di recarsi

ad alimentare la colonia più di una o due volte al giorno, e i gatti

devono adeguarsi.
Nella gestione della colonia da parte dei tutori è importante che

vengano seguite delle regole base per la somministrazione delle

razioni alimentari, quali:

- distribuzione del cibo ad ore fisse, controllando che i felini

consumino subito l’alimento per evitare di attirare roditori,

volatili e insetti e di diffondere i cattivi odori derivati dalla

decomposizione del cibo stesso. Questa pratica facilita inoltre

il controllo delle condizioni igienico-sanitarie dei gatti;

- utilizzo di ciotole usa e getta da rimuovere una volta terminato

il pasto. In questo modo il punto alimentazione rimane pulito

con grande vantaggio per tutti, felini e umani;

- scelta di punti di alimentazione fissi al riparo da sole diretto e

dalla pioggia.

E’ fondamentale che l’acqua sia sempre presente, anche in caso

di somministrazione di cibo umido, che i contenitori siano

sempre puliti e il ricambio frequente assicurato. La disponibilità

di acqua per un animale febbricitante o affetto da insufficienza

renale, epatica o da diabete è fondamentale per la sua

sopravvivenza.
FABBISOGNI PARTICOLARI
GATTA GESTANTE O IN LATTAZIONE E GATTINI:

Necessitano di un cibo energetico e concentrato diviso in più pasti.

Esistono in commercio cibi formulati per gattini in crescita che

possono essere utilizzati anche per le gatte gestanti o in lattazione.
Manuale per tutori di colonie feline
22
GATTO ANZIANO:

Con l’invecchiamento diminuisce la sensibilità olfattiva e gustativa,

diminuisce il senso della sete e la secrezione salivare, aumentano

le patologie dentali, diminuisce la capacità digestiva.

I cibi formulati per i gatti anziani contengono proteine di qualità,

hanno un ridotto quantitativo energetico e un aumento della quota

di fibra.
Manuale per tutori di colonie feline
23
3) LA GESTIONE DA PARTE DEI TUTORI
L’Ufficio per i Diritti degli Animali del Comune di Monza opera

secondo le direttive della LR n. 33 del 30 dicembre 2009 “Testo

Unico delle leggi regionali in materia di sanità”, ulteriormente

precisate nel testo della DGR n. 9/939 del 1 dicembre 2010

“Approvazione del piano regionale triennale degli interventi di

educazione sanitaria e zoofila, di controllo demografico della

popolazione animale e di prevenzione dal randagismo”.

Gli obiettivi dell’Ufficio per i Diritti degli Animali sono (L.R.33/09,

DGR 9/939):

- occuparsi delle politiche dei diritti degli animali,



diffondendo tra i cittadini una cultura volta a modificare il

rapporto esistente tra uomo ed animali sul territorio, per

migliorarne la convivenza;

- comunicare i diritti degli animali per costruire, sostenere e



gestire una nuova relazione tra cittadini e istituzioni;

- favorire attività rivolte alla promozione del benessere



animale.
I TUTORI E L’UFFICIO PER I DIRITTI DEGLI

ANIMALI
Le colonie feline vengono registrate in Comune presso l’Ufficio

per i Diritti degli Animali, dove il tutore attraverso la:

- compilazione dei moduli di registrazione del tutore e della

colonia;

- presentazione di un documento d’identità;
autocertifica la presenza di una colonia felina ed il suo status di

tutore.

L’Ufficio per i Diritti degli Animali trasmette i dati raccolti al

Servizio Veterinario dell’ASL, che li inserisce nel registro

dell’anagrafe felina regionale.
Manuale per tutori di colonie feline
24
Solo le colonie registrate accedono al programma di sterilizzazione

(vedi paragrafo “la sterilizzazione”) e cure veterinarie a carico del

Comune e hanno il diritto di ricevere cartelli segnaletici da

affiggere nel luogo in cui si trova la colonia.

Quando è possibile il Comune mette a disposizione dei tutori

mangiatoie, casette, alimenti e integratori.
COSA SIGNIFICA ESSERE TUTORI DI COLONIE

FELINE (DOVERI E RESPONSABILITA’)
Il tutore di colonia felina è un cittadino che decide

responsabilmente di gestire uno o più gruppi di gatti in libertà

residenti in una determinata area.
A seguito della registrazione presso l’Ufficio per i Diritti degli

Animali, questa persona si impegna a prendersi cura dei gatti della

colonia occupandosi quotidianamente della distribuzione di cibo e

di acqua, avendo cura di trovare, nei limiti del possibile, un luogo

sicuro e tranquillo dove i gatti possano mangiare, procurando

eventualmente una struttura dove possano ripararsi dalle

intemperie e dormire, controllandone il benessere e la salute.

Il tutore si impegna inoltre a tenere pulite le attrezzature, ciotole

e ripari, e il luogo stesso, asportando qualsiasi vaschetta non sia in

uso.

Se il punto alimentazione o il luogo dove vive la colonia è ingombro

di rifiuti, la tendenza comune è di attribuirne la colpa al tutore o

alla presenza di gatti.

E’ fondamentale che in questi casi il tutore avvisi immediatamente

l’Ufficio per i Diritti degli Animali o direttamente l’Ufficio

Ambiente, per poter procedere ad una verifica della situazione e

alla pulizia dell’area.

Un territorio pulito permette ai gatti una qualità di vita

decisamente migliore.

Capita che persone diverse dal tutore contribuiscano ad aggiungere

cibo nelle ciotole, a volte portando avanzi di cucina, o veri e propri

scarti, oppure cibo di bassa qualità, causando disguidi e a volte

accuse al tutore di sovralimentare i gatti, e comunque attirando
Manuale per tutori di colonie feline
25
insetti e altri animali. Il cibo avanzato inoltre tende a marcire

producendo odori nauseabondi.

E’ necessario in questo caso che il tutore cerchi di intercettare

queste persone, per spiegare loro che la sua figura è l’unica

autorizzata all’accudimento dei gatti, che la colonia riceve già cibo

sufficiente, ed eventualmente accordandosi per alimentare a turno

oppure per consegnare cibo al tutore che lo distribuirà secondo le

necessità effettive e nei tempi abituali.

Può capitare che il tutore si trovi nella necessità di dover spiegare

cosa sta facendo e per quale motivo, o peggio, venga aggredito

verbalmente mentre accudisce la colonia.

In questi casi è necessario tener presente che molte persone non

sono a conoscenza della normativa che tutela gli animali e in

particolare di quella che riguarda le colonie feline.

Potrebbe essere necessario informare vicini di casa, condomini e

passanti della presenza della colonia e della sua ufficialità, e dover

spiegare l’importanza del lavoro che il tutore svolge

nell’accudimento dei gatti liberi.

È sempre consigliabile rispondere pazientemente e nel rispetto

delle buone norme dell’educazione a tutte le domande che

vengono rivolte, citando, nel caso in cui ve ne sia la necessità, le

leggi che tutelano le colonie feline (vedi paragrafo “Il gatto di

colonia e la legge”).

Va ricordato che i tutori sono anche coloro che permettono di

portare miglioramenti nella zona in cui operano, perché una

colonia controllata e ben gestita è sicuramente più sana di una

colonia lasciata a se stessa.
Un importante compito del tutore è anche quello di informare

l’Ufficio per i Diritti degli Animali (tempestivamente o non

appena ve ne sia la possibilità) di ogni evento riguardante

sviluppi o cambiamenti inerenti la colonia, al fine di favorire una

corretta comunicazione tra tutore, Ufficio per i Diritti degli

Animali e ASL.
Infine è importante sapere che il tutore in qualsiasi momento può

decidere di interrompere la sua attività e che la registrazione non

gli impone nessun obbligo in questo senso.
Manuale per tutori di colonie feline
26
E’ però necessario che la sospensione venga comunicata con 30

giorni di anticipo all’Ufficio per i Diritti degli Animali, in modo tale

che possa attivarsi per cercare un sostituto e segnalare la modifica

al Dipartimento Veterinario dell’ASL per permetterne l’inserimento

nell’anagrafe regionale degli animali d’affezione.
LA STERILIZZAZIONE
La legge 281/91 (Legge quadro in materia di animali d’affezione e

prevenzione dal randagismo) è stata promulgata con lo scopo di

tutelare gli animali d’affezione.

Una forma di tutela per controllare la crescita esponenziale e

indiscriminata dei gatti di colonia è sicuramente la sterilizzazione

che non comporta assolutamente nessuna spesa per il tutore.

La legge quadro prevede la cattura dei gatti di colonia per la

sterilizzazione, l’identificazione con apposito contrassegno o

tatuaggio al padiglione auricolare destro e il successivo rilascio

degli stessi nella colonia e nel territorio di provenienza.

Il tutore, insieme ai moduli per la registrazione della sua figura e

della colonia, compila anche una richiesta di sterilizzazione,

contenente il numero e il sesso dei soggetti non ancora sterilizzati,

e l’Ufficio per i Diritti degli Animali trasmette la richiesta

all’Associazione incaricata della sterilizzazione.
Le operazioni di cattura, degenza, sterilizzazione e

reimmissione dei gatti in libertà sono effettuate da personale

esperto incaricato dalle Associazioni che sono convenzionate

con il Comune di Monza.
Dal punto di vista comportamentale, quando tutti gli individui della

stessa colonia sono stati sterilizzati, i gatti si presentano più calmi,

meno aggressivi e il loro territorio si riduce notevolmente di

dimensioni.

Risulta così più semplice il controllo della colonia.

I gatti maschi smettono di azzuffarsi violentemente per il controllo

del territorio e delle femmine, e di allontanarsi in cerca di nuove

colonie, mentre le femmine hanno un fabbisogno alimentare

decisamente inferiore e una vita più serena.
Manuale per tutori di colonie feline
27
Con la diminuzione delle aggressioni diminuisce anche la diffusione

delle malattie che si propagano attraverso il contatto del sangue o

dei liquidi corporei.
Manuale per tutori di colonie feline
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4) LE MALATTIE DEL GATTO
PATOLOGIE PRINCIPALI DELL’APPARATO

RESPIRATORIO
L’apparato respiratorio ha il compito di rifornire ossigeno alle

cellule dell’organismo ed eliminare l’anidride carbonica prodotta.

È possibile paragonare questa struttura a una porta aperta che

permette gli scambi gassosi con l’ambiente esterno tramite

inspirazione ed espirazione.

Comunicando con l’esterno l’apparato respiratorio è soggetto a

continui attacchi da parte di agenti patogeni (batteri, virus,

parassiti, funghi,…) e per tale motivo è dotato di molteplici sistemi

di difesa.

In alcune circostanze, però, queste difese non riescono a

mantenere l’integrità dell’apparato, provocando danni che si

possono estendere coinvolgendo l’intero organismo.

Nel gatto le patologie più frequenti a carico dell’apparato

respiratorio sono:

- rinotracheite

- calicivirosi

- clamidiosi

Per tutte queste patologie sono disponibili vaccini efficaci.

RINOTRACHEITE E CALICIVIROSI:

- La Rinotracheite è una patologia virale, trasmessa da un



Herpesvirus (HVF) responsabile della maggior parte delle malattie

respiratorie del gatto.

I gatti che guariscono spesso diventano portatori del virus la cui

eliminazione avviene attraverso scolo nasale e oculocongiuntivale.

La trasmissione si verifica per contatto diretto.

Il gatto malato presenta starnuti e perdita di muco dal naso e dagli

occhi.

La patologia può evolvere in polmonite a causa di infezioni

batteriche secondarie, così come la congiuntivite purulenta può
Manuale per tutori di colonie feline
29
portare a gravi danni del bulbo oculare, fino alla perdita

dell’occhio.

Nei gatti non curati, la mortalità è medio alta soprattutto nei

cuccioli.

Il veterinario stabilirà la terapia di sostegno più adeguata per ogni

caso.

E’ fondamentale evitare l’applicazione di colliri o pomate

contenenti cortisone, in quanto causano un aggravamento dei

sintomi.

A volte, a causa della presenza del muco, il gatto non sente l’odore

del cibo e smette di mangiare. In questo caso il tutore può aiutarlo

tenendogli il naso pulito e fornendogli il cibo a temperatura

leggermente riscaldata o forzandolo a mangiare.

- La Calicivirosi è anch’essa una patologia virale.



Anche in questo caso si manifestano starnuti e muco. Inoltre

possono essere presenti ulcerazioni in bocca.

I gatti affetti da calicivirosi spesso smettono di mangiare e bere a

causa delle ulcere sulla lingua che sono molto dolorose e vanno

incontro a disidratazione: è importante in questi casi riuscire ad

instaurare un’alimentazione forzata ed eventuale fluido terapia per

sostenerli.

Esistono prodotti che, somministrati nel cavo orale appena prima

del pasto, “riparano” le ulcere e permettono al gatto di mangiare.

A volte il cibo secco è più facile da ingerire rispetto al cibo

morbido, che deve essere leccato, aderisce alle mucose orali ed è

più difficile da deglutire.

Per l’alimentazione forzata si possono utilizzare siringhe a becco

lungo senza ago (contenitori di farmaci in pasta per uso orale) in

cui si introduce cibo morbido molto nutriente (pappe

appositamente formulate per animali debilitati). Queste siringhe

permettono di inserire il cibo delicatamente e direttamente in

gola, bypassando le ulcere. Nel caso di selvatici che non si lasciano

toccare questa operazione è possibile comprimendo il gatto con

una coperta in un angolo di un trasportino a rete e inserendo il

beccuccio della siringa contenente farmaci e cibo attraverso le

maglie della rete.

Sia nel caso della rinotracheite, sia nel caso della calicivirosi,

sarebbe necessario tenere il gatto malato al caldo, in un ambiente

tranquillo e con acqua e cibo a disposizione. I gatti disidratati

andrebbero reidratati mediante flebo.
Manuale per tutori di colonie feline
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CLAMIDIOSI:



La Clamidiosi è una patologia oculare del gatto che si manifesta

inizialmente con lacrimazione sierosa, che può evolvere in

purulenta. A volte ci può essere un coinvolgimento dell’apparato

respiratorio.

La terapia, anche se lunga, può portare alla totale guarigione

dell’animale. La malattia si trasmette per contatto diretto e

nell’uomo può causare occasionalmente congiuntivite.

N.B. Nell’uomo esiste un’altra specie di Clamidia, la C.

Trachomatis, che causa importanti patologie genitali e oculari, ma



non viene trasmessa dal gatto!
PATOLOGIE PRINCIPALI DELL’APPARATO

GASTRO-ENTERICO
L’apparato gastro-enterico svolge molte funzioni. Al suo interno ha

luogo l’elaborazione del cibo, l'assorbimento delle sostanze

nutritive e dell'acqua e l'escrezione delle parti alimentari non

digeribili o non sfruttabili. L’apparato digerente è composto da

molti organi: cavità orale, faringe, esofago, stomaco e intestino,

fegato e pancreas.

I sintomi principali delle patologie gastroenteriche sono vomito e

diarrea.

PANLEUCOPENIA O GASTROENTERITE INFETTIVA FELINA:



Si tratta di una malattia grave e potenzialmente mortale che può

colpire gatti di qualsiasi età.

La Panleucopenia è molto contagiosa: il virus espulso dagli animali

malati è molto resistente ed è in grado di permanere a lungo

nell’ambiente.

La trasmissione può avvenire per contatto diretto o indiretto. Per

questo motivo è fondamentale lavare e sterilizzare (con

candeggina) trasportino, gabbie da cattura e gabbie di degenza

ogni volta che devono ospitare un nuovo animale, anche in assenza

di sintomi.

Il gatto malato, oltre ad avere vomito e diarrea, può smettere di

mangiare ed essere molto debole.
Manuale per tutori di colonie feline
31
La gastroenterite infettiva felina spesso richiede il ricovero presso

strutture veterinarie. Per questa patologia è possibile eseguire una

profilassi vaccinale.
PARASSITOSI
Tra le principali infestazioni parassitarie vi sono:

- teniasi

- ascaridiosi

- coccidiosi

- giardiasi

- toxoplasmosi

L’infestazione può avvenire ingerendo uova di parassiti presenti

nell’ambiente (ad esempio mangiando erba contaminata) oppure,

come per la teniasi, attraverso la puntura delle pulci. Nel caso

della toxoplasmosi, l’infestazione avviene più frequentemente

mangiando carne cruda di animali malati.

Allo stesso modo anche l’uomo può contrarre queste parassitosi,

ingerendo alimenti contaminati da feci di gatto: le più elementari

norme d’igiene sono sufficienti a scongiurare questo pericolo.

TENIASI, ASCARIDIOSI, COCCIDIOSI E GIARDIASI:



La presenza di questi parassiti è facilmente individuabile con un

esame delle feci, e curabile attraverso prodotti somministrabili

negli alimenti. E’ quindi possibile fare diagnosi e cure anche con

animali che non si lasciano avvicinare.

Il ciclo della tenia prevede lo sviluppo del parassita attraverso il

passaggio nello stomaco della pulce. Per questo motivo la teniasi è

particolarmente presente nei gatti fortemente infestati da pulci e

per debellare il parassita è fondamentale eliminare

contemporaneamente i parassiti della pelle.

TOXOPLASMOSI:

La toxoplasmosi è causata dal parassita Toxoplasma gondii.




Manuale per tutori di colonie feline
32
Il ruolo del gatto nella diffusione di questa malattia è

fondamentale: i felini infatti sono gli unici animali nel cui intestino

il toxoplasma si replica e viene poi espulso con le feci,

contaminando l’ambiente. Nelle altre specie invece questo

parassita, una volta ingerito, va a localizzarsi nel tessuto

muscolare.

I gatti si infestano mangiando carne cruda contaminata.

E’ quindi buona norma evitare di somministrare ai gatti carne cruda

per limitare la diffusione di questa parassitosi. La cottura inattiva il

toxoplasma.

Una volta accertata la presenza del parassita attraverso esami del

sangue, il veterinario imposta un‘apposita terapia antibiotica che

porta a guarigione. La malattia nel gatto adulto è generalmente
asintomatica.
La toxoplasmosi riveste una certa importanza nelle donne in stato

di gravidanza, in quanto può causare aborto o gravi malformazioni

al feto: la principale modalità di infestazione nella specie umana è

l’assunzione di ortaggi contaminati non lavati accuratamente o di

carne cruda, mentre la trasmissione direttamente dal gatto,

prevedendo l’ingestione di feci, viene evitata con banali

precauzioni igieniche (indossare dei guanti durante le operazioni di

pulizia della lettiera).
FIP: PERITONITE INFETTIVA FELINA
La Peritonite Infettiva Felina è una malattia di origine virale

causata da un Coronavirus felino mutato rispetto a un Coronavirus

normalmente presente nell’intestino del gatto.

È altamente contagiosa tra gatti e non contagiosa per l'uomo e altri

animali domestici.

Solamente in rari casi il virus subisce una mutazione all'interno

dell’organismo del gatto infetto ed è questa forma mutata che

causa la FIP. La trasmissione del virus avviene sia per contatto

diretto che indiretto (feci, urine, saliva).

La malattia tende a presentarsi in animali giovani (sotto i 18 mesi

di età) o anziani (sopra i 10 anni) e può avere diversi sintomi. Si
Manuale per tutori di colonie feline
33
distinguono due forme cliniche, la prima detta “umida” o

“essudativa” la seconda detta “secca” o “granulomatosa”.

La forma umida è caratterizzata dalla comparsa di liquido in

addome e/o in torace che causa un aspetto a botte (gatti magri con

pancione). La forma secca invece spesso ha inizialmente sintomi

piuttosto vaghi, come inappetenza e opacità del mantello, poi

possono apparire sintomi neurologici, oculari, ittero (colorazione

gialla che nel gatto è evidenziabile sulle congiuntive o sulle

gengive). Una volta che compaiono i segni clinici, la FIP è

generalmente una malattia incurabile e mortale.

Per questa patologia ad oggi non c’è un vaccino disponibile.
FIV O VIRUS DELL’IMMUNODEFICIENZA FELINA
Questo virus causa nel gatto un grave calo delle difese

immunitarie, che rende l’organismo più esposto alle infezioni. Il

contagio avviene tramite contatto diretto tra gatto infetto e gatto

sano, in particolare durante l’accoppiamento o liti con morsi e

graffi. Si può avere anche una trasmissione transplacentare, ma a

volte una madre malata può dare alla luce cuccioli sani.

In molti casi i gatti possono convivere anche per anni con la

patologia o addirittura guarire.

Come per la FIP, anche per la FIV non esiste vaccinazione.
FeLV O VIRUS DELLA LEUCEMIA VIRALE FELINA
Anche il virus della leucemia virale felina causa un’importante

immunodepressione, ma si manifesta più frequentemente con la

comparsa di tumori. La via di contagio più comune per questo virus

è rappresentata dal contatto con liquidi organici infetti,

soprattutto la saliva, sebbene l’infezione possa trasmettersi anche

tramite ferite da morso. E’ una patologia a esito spesso fatale. Per

il Virus della leucemia Felina è disponibile in commercio un

vaccino.
Manuale per tutori di colonie feline
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INSUFFICIENZA RENALE CRONICA
I reni sono gli organi escretori che insieme alle vie urinarie

costituiscono l'apparato urinario.

L’apparato urinario ha il compito di filtrare dal sangue i prodotti di

scarto del metabolismo e di espellerli dal corpo tramite l'urina,

recuperando la maggior quantità di acqua possibile. Nel gatto

anziano si assiste spesso a una degenerazione dei reni che perdono

la capacità di riassorbire l’acqua con cui filtrano le sostanze da

eliminare, con conseguente aumento del volume di urina. Il gatto

in questo modo si disidrata e cerca di compensare bevendo di più,

perciò il sintomo principale di questa malattia è l’aumento della

sete. La disidratazione e l’intossicazione con sostanze come l’urea

che non viene più eliminata in modo efficace causano vomito, pelo

opaco e secco e nelle fasi più avanzate ipertensione e ulcerazioni

orali. L’insufficienza renale cronica è una patologia che non si può

curare, ma se ne può rallentare il decorso. La base della terapia è

un’alimentazione appositamente formulata. Inoltre si possono

somministrare farmaci antiipertensivi, acidi grassi insaturi,

regolatori del potassio. Per correggere la disidratazione è molto

utile la fluido terapia.
PATOLOGIE EPATICHE
Il fegato è una ghiandola al cui interno avvengono moltissime

funzioni importanti per la vita.

Quest’organo può essere danneggiato da molti fattori infettivi,

tossici, metabolici, neoplastici.

Una delle patologie più frequenti è la lipidosi epatica, chiamata

anche “fegato grasso”, causata dai digiuni prolungati.

Il sintomo più evidente di un problema epatico è l’ittero, cioè la

colorazione giallastra della cute e delle mucose.

Anche per queste patologie è fondamentale curare l’alimentazione.

Esistono alimenti appositi per supportare la funzionalità del fegato.
Manuale per tutori di colonie feline
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DERMATITI
Al tutore di colonie feline può capitare di vedere dei gatti con

alterazioni del pelo e della pelle. Le principali patologie a carico

della cute sono:

- lesioni da morso, cicatrici, ascessi

- dermatiti parassitarie: più frequentemente pulci o acari, si

manifestano con prurito, crosticine diffuse su tutto il corpo oppure

principalmente nella zona delle orecchie (rogna auricolare). A volte

i gatti non manifestano il prurito grattandosi ma leccandosi

intensamente. Si curano con antiparassitari spot-on, o iniettabili o

per via orale. Sono contagiose, in caso di infestazioni massive

dell’ambiente possono interessare anche l’uomo con lievi

manifestazioni.

- micosi (detta anche “tigna”): la forma classica è un’area senza

pelo a forma di moneta o ovale, ma nel gatto può avere molte altre

manifestazioni. E’ causata da funghi, che sono trasmissibili anche

all’uomo. La diagnosi di micosi viene effettuata dal veterinario

tramite coltura del pelo su piastra. Si cura con la somministrazione

di antifungini per via orale, nella maggior parte dei casi va incontro

a remissione spontanea nell’arco di un paio di mesi. E’ molto

contagiosa. Per evitare allarmismi, è bene ricordare che questi

microorganismi sono di frequente riscontro anche in palestre,

piscine, sul carrello del supermercato, in metropolitana, ecc.

- dermatiti allergiche: esistono forme di dermatite causate

dall’allergia al cibo, ai parassiti o ai pollini.
Qualsiasi sintomo che richieda l’intervento veterinario deve

essere segnalato dal tutore all’Ufficio per i Diritti Animali che

provvederà a richiedere al gestore del gattile l’intervento di

cattura, visita, cura, degenza e reimmissione nella colonia di

appartenenza dell’animale.

Il veterinario che riscontra la presenza di micosi ha l’obbligo di

informare il Dipartimento Veterinario dell’ASL.
Manuale per tutori di colonie feline
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Manuale per tutori di colonie feline
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5) PRONTO SOCCORSO DI UN GATTO
In caso di individuazione di un gatto ferito o in stato di sofferenza

tale da richiedere intervento immediato, il cittadino non è

chiamato a prestare soccorso in prima persona, ma deve avvisare

subito la POLIZIA LOCALE, al numero 039.28161, attivo 24h/24h.



Nel caso in cui siate direttamente coinvolti nell’incidente che ha

causato danno all’animale il mancato segnalamento e soccorso

dello stesso prevede sanzionamento; all’articolo 189 del decreto

legislativo n. 285 del 1992, è stato aggiunto il seguente comma: "9-




bis. L’utente della strada, in caso di incidente comunque

ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o

più animali d’affezione, da reddito o protetti, ha l’obbligo di

fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un

tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subìto

il danno. Chiunque non ottempera agli obblighi di cui al periodo

precedente è punito con la sanzione amministrativa del pagamento

di una somma da euro 389 a euro 1.559. Le persone coinvolte in un

incidente con danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o

protetti devono porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un

tempestivo intervento di soccorso. Chiunque non ottempera

all’obbligo di cui al periodo precedente è soggetto alla sanzione

amministrativa del pagamento di una somma da euro 78 a euro

311".



L’intervento di recupero verrà effettuato da personale esperto

dotato di mezzi tali da bloccare l’animale nel caso fosse ancora in

grado di scappare e portarlo nella struttura in cui il veterinario

incaricato del primo soccorso se ne possa occupare.

Questa procedura è valida sia che il gatto si trovi su suolo pubblico

che in una proprietà privata.

E’ bene attendere l’arrivo dei soccorsi in modo da vigilare che

l’animale nel frattempo non subisca ulteriori danni da parte di

persone o altri animali di passaggio, o si sposti in un luogo in cui sia

impossibile ritrovarlo.

Se il gatto risulta in seguito essere di proprietà, sarà il proprietario

ad occuparsi di lui, appena verrà rintracciato, a decidere il
Manuale per tutori di colonie feline
38
percorso medico insieme al veterinario curante e a pagare la

parcella.

Se il gatto appartiene ad una colonia felina oppure se non è

possibile individuare un proprietario, le spese sono di competenza

del servizio veterinario dell’ASL, qualora se ne richieda l’intervento

tramite la polizia locale.

Se il soccorritore valuta invece di intervenire in prima persona

(correndo anche il rischio di essere aggredito e ferito da un animale

spaventato e dolorante) e di portarlo da un veterinario di sua

iniziativa, è bene che sappia che poi dovrà pagare personalmente il

conto come se il gatto fosse di sua proprietà, perché né l’ASL né il

Comune potranno intervenire se il percorso è diverso da quello

previsto dalla normativa.

Fatta questa premessa, prendiamo in considerazione quali siano i

casi e come comportarci qualora il gatto si trovi in un luogo dal

quale debba essere spostato immediatamente per evitare ulteriori

danni, e quindi si ritenga necessario un intervento pratico

immediato da parte del ritrovatore.

Ogni volta che si individua un gatto (o altro animale) sulla sede

stradale, anche se è immobile sarebbe buona norma fermarsi e

cercare di spostarlo a bordo strada prima che venga schiacciato:

capita spesso che un animale apparentemente morto sia in realtà

solo svenuto, e il nostro intervento può salvargli la vita.

Per il pronto soccorso sarebbe utile avere sempre in auto un paio di

guanti pesanti, una coperta e un trasportino a griglia metallica con

fondo rigido estraibile.

Il gatto va preso, inserito nel trasportino o in una scatola di cartone

o avvolto in una coperta e spostato a bordo strada in attesa dei

soccorsi.

Varie sono le situazioni che ci si possono presentare, e per ogni

caso ci sono accorgimenti adeguati:

- Gatto in stato di incoscienza: infilare sotto il suo corpo un piano



rigido (il fondo del trasportino ad esempio, piuttosto che un

cartone, una tavoletta di legno, il copribagagliaio o alla peggio una

coperta), e trasportarlo cercando di tenerlo in piano per evitare di

peggiorare eventuali danni alla spina dorsale. Girare la testa su un

lato e tirare la lingua fuori dalla bocca per evitare il soffocamento

prima di collocarlo in un trasportino o in uno scatolone e coprirlo

con una coperta. Lo shock tende ad abbassare la temperatura e il
Manuale per tutori di colonie feline
39
gatto potrebbe morire per ipotermia anche se non ha riportato

lesioni mortali.

- Gatto cosciente ma immobile: meglio indossare guanti pesanti



prima di toccarlo, perché qualsiasi animale spaventato può reagire

aggredendo anche chi sta cercando di soccorrerlo. Meglio infilarlo

in fretta in un trasportino e avvolgerlo con la coperta, in modo che

il buio lo tranquillizzi e che non perda temperatura.

- Gatto in grado di muoversi: bloccarlo mettendogli sopra la testa



un trasportino aperto oppure una coperta. La seconda operazione

richiede notevole abilità e manualità, sangue freddo e guanti

pesanti.

Il passo successivo, se è impossibile portarlo immediatamente da un

veterinario, è riscaldarlo posizionando vicino o sotto di lui una

bottiglia per l’acqua calda, ed evitare assolutamente di aprire il

trasportino, soprattutto se ci si trova in un luogo nel quale il gatto

può prendere la fuga.

I gatti sono animali con una vitalità straordinaria, e può capitare

che un animale in apparente stato comatoso si rianimi

all’improvviso e scappi, andando a nascondersi dove è impossibile

riprenderlo per aiutarlo.

Una volta che il gatto è stato messo in sicurezza, evitando che

scappi e che perda temperatura corporea, mediamente è stato

fatto tutto ciò che chiunque non sia un veterinario è in grado di

fare in attesa dei soccorsi.
Il vostro intervento immediato ed efficace è fondamentale per

garantire la sopravvivenza e la buona riuscita delle successive

cure veterinarie.
Principali sintomi che richiedono intervento immediato:

- Respirazione difficoltosa o a bocca aperta

- Emorragia

- Convulsioni

- Barcollamento

- Trascinamento degli arti posteriori
Manuale per tutori di colonie feline
40
6) ALLEVAMENTO DI UN GATTINO

ORFANO
Normalmente una gatta di colonia partorisce in un luogo appartato

e sicuro, e porta i gattini al punto alimentazione una volta che sono

in grado di mangiare da soli e di scappare all’occorrenza.

Se tutto procede secondo i piani di mamma gatta, è altamente

improbabile che qualcuno veda i cuccioli prima di questo momento.

Nel corso del lavoro di accudimento di una colonia felina però può

anche capitare al tutore di imbattersi in cuccioli abbandonati prima

dello svezzamento e di doversene prendere cura.

Generalmente questo avviene nelle colonie numerose nelle quali

non tutte le femmine sono sterilizzate, soprattutto nei casi in cui

malnutrizione o malattie portino una madre ad abbandonare uno o

più cuccioli, o quando una madre è vittima di un incidente.

In altri casi proprietari senza scrupoli invece di sterilizzare la

propria gatta permettono che si riproduca liberamente, per poi

disfarsi dei cuccioli, a volte lasciandoli proprio in prossimità di una

colonia felina, confidando nel buon cuore del tutore per il loro

recupero e allevamento.

Non è mai una buona idea lasciare i gattini a se stessi sperando che

la madre ripassi a prenderli: se la madre fosse presente e

impegnata ad accudirli non li avrebbe lasciati alla mercé dei

passanti, e la fine più probabile per loro sarebbe quella di essere

predati, o, ipotesi ancora peggiore, di morire di fame e di stenti.

Quando ci si trova davanti a gattini molto piccoli per prima cosa è

necessario avvolgerli in un panno e scaldarli con una borsa

dell’acqua calda avendo cura che la temperatura non sia eccessiva.

I cuccioli nei primi giorni di vita non sono in grado di mantenere da

soli la temperatura corporea, e, in assenza del corpo della madre e

dei fratelli che trasmettono calore per mezzo del contatto, si

raffreddano e muoiono.

Il secondo passo è portare i gattini dal veterinario in modo da

accertarne l’età e lo stato di salute.

La gatta passa molto del suo tempo ad allattare i gattini, che di

conseguenza non possono rimanere a digiuno più di 4/5 ore.
Manuale per tutori di colonie feline
41
E’ bene sapere che un gattino non va alimentato finché non ha

raggiunto la temperatura corporea normale, che per un cucciolo è

intorno ai 38.5-39 gradi; qualora la temperatura fosse più bassa il

veterinario provvederà a sostenerlo con flebo e integratori.

Dopo la visita veterinaria, l’ideale è tenerli in un luogo tranquillo,

caldo e buio, come sarebbe la tana scelta da mamma gatta. Una

scatola di cartone imbottita di ritagli di stoffa o di fieno è la tana

ideale per loro. Evitate stoffe dalle quali possano staccarsi fili o

matassine di lana, che i micetti potrebbero ingerire cercando di

succhiare, e privilegiate il pile, che è caldo, non si sfilaccia, si lava

facilmente e asciuga in fretta.

Se si tratta di una cucciolata di più fratellini è decisamente meglio

lasciarli insieme piuttosto che dividerli assegnando ogni cucciolo a

una persona diversa: i gattini hanno bisogno dei loro simili per

tenersi caldi e non soffrire di solitudine.

In teoria non c’è niente di meglio di una mamma gatta per allevare

un gattino. Se siamo a conoscenza di una gatta in buona salute che

abbia pochi cuccioli della stessa età dei piccoli abbandonati,

normalmente si riesce, con un po’ di pazienza, strofinando i

cuccioli contro il pelo della gatta, a farglieli accettare senza troppi

problemi.

I rischi in questo caso sono le eventuali malattie che i cuccioli

possono passare alla mamma e ai fratellini adottivi e viceversa.

In mancanza di una mamma adottiva non restano che latte, biberon

e una buona dose di pazienza per portare i piccoli allo

svezzamento.

Per prima cosa è indispensabile chiarire che il latte vaccino può

essere letale.

Esistono in commercio varie marche di latte adatto ai gattini fino

allo svezzamento, alcune delle quali sono troppo poco nutrienti per

essere utilizzate come alimento unico.

I prodotti completi esistono sia sotto forma di polvere da

addizionare con acqua, sia sotto forma di latte già pronto, sono

piuttosto costosi ma danno una buona garanzia di portare allo

svezzamento gattini senza carenze alimentari.

Il latte in polvere dev’essere preparato di volta in volta, in quanto

inacidisce rapidamente e i batteri che si formano portano i cuccioli

alla morte per gastroenterite.

Il pasto dev’essere portato ad una temperatura il più possibile

vicina a quella del corpo della madre, 38,5 gradi, e somministrato
Manuale per tutori di colonie feline
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con appositi biberon in vendita nei negozi di articoli per animali

oppure con una siringa privata dell’ago a cui si può aggiungere un

tratto di tubicino morbido.

La frequenza con la quale è necessario alimentare i cuccioli

dipende dalla loro età e in parte varia anche da individuo a

individuo. Gattini di pochi giorni mangiano anche ogni 2/3 ore, man

mano che crescono la quantità di latte per ogni pasto aumenta,

così come la distanza tra un pasto e l’altro.

Lo svezzamento avviene intorno ai 40 giorni, e può essere

anticipato mescolando al latte del cibo per gattini. Gli

omogeneizzati per l’alimentazione dei bambini non sono indicati

come cibo unico per i gattini in quanto hanno un rapporto

calcio/fosforo inadatto alla specie felina.

Durante lo svezzamento il gattino potrà alternare pasti solidi a

poppate di latte.

E’ consigliabile svezzare i cuccioli con cibo confezionato adatto alla

loro età, oppure con pollo o pesce scottato, lasciato intiepidire e

spezzettato (che comunque devono essere integrati con altri

alimenti).

E’ sempre consigliabile spendere un po’ di più scegliendo alimenti

di alta qualità in modo da allevare gattini sani e privi di carenze

alimentari.

I cuccioli molto piccoli non sono in grado di urinare e defecare

autonomamente: prima di ogni pasto è quindi opportuno strofinare

delicatamente la zona genitale con un panno morbido inumidito

con acqua tiepida (o saliva) fino a quando non emettono feci e

urine.

Anche eventuali residui di latte intorno alla bocca e sulla gola

vanno ripuliti dopo ogni pasto per evitare che si formino croste. In

generale la pulizia del mantello è fondamentale per la loro salute

(ci si può aiutare con uno spazzolino da denti morbido).
OGNI SINTOMO DI MALATTIA, SPECIALMENTE LA DIARREA, VA

IMMEDIATAMENTE PORTATO ALL’ATTENZIONE DI UN

VETERINARIO.
E’ importante comprendere che i gattini sono molto fragili e anche

piccoli errori possono portare a gravi conseguenze. Per ogni dubbio

è sempre consigliabile rivolgersi a chi ha già avuto molteplici

esperienze di allevamento: molte associazioni animaliste hanno

gruppi di persone che si dedicano in particolare alla cura degli

orfani e che possono dare utili indicazioni.
Manuale per tutori di colonie feline
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Manuale per tutori di colonie feline
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7) CONTATTI

A CHI RIVOLGERSI PER:




COLONIE FELINE:

• registrazione e sterilizzazione:
Ufficio Diritti Animali
• tutela:
Ufficio Diritti Animali

Polizia Locale

ASL - Servizio Veterinario,


G.E.V. Guardie Ecologiche Volontarie
ANIMALI DOMESTICI VAGANTI, FERITI O IN DIFFICOLTÀ, ANIMALI

MORTI DOMESTICI NON DI PROPRIETÀ E ANIMALI MORTI

SELVATICI:

Polizia Locale - ASL Servizio Veterinario
I domestici vaganti vengono recuperati e portati al Canile

Intercomunale, sotto il controllo dell’ASL, per la verifica dello

stato di salute e della proprietà dell’animale.
ANIMALI SELVATICI FERITI O IN DIFFICOLTÀ SIA SU SUOLO

PUBBLICO CHE PRIVATO:

Polizia Provinciale
I selvatici segnalati vengono recuperati dalla Polizia Provinciale

che provvede a trasportarli al Centro di Recupero / C.R.A.S. di

Vanzago.
CANI DI PROPRIETÀ:

• adozione:
Canile Intercomunale
• registrazione:
ASL - Servizio Veterinario

o veterinario libero professionista accreditato
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• passaggio di proprietà:
ASL Servizio Veterinario

o veterinario libero professionista accreditato
• passaporto:
ASL - Servizio Veterinario
• segnalazione di smarrimento:
Polizia Locale / ASL Servizio Veterinario (obbligatorio)

Canile E.N.P.A.










:




Ufficio per i Diritti degli Animali