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giovedì 2 giugno 2016

La verità sulle nutrie che nessuno ti racconta

La verità sulle nutrie che nessuno ti racconta

Leggende, disinformazione e miti da sfatare

Si leggono e si sentono spesso molte disinformazioni sulle nutrie e ciò è dovuto alla scarsa conoscenza che la maggior parte delle persone ha di questo animale. Una scarsa conoscenza dovuta ad una vera e propria campagna di disinformazione, condotta senza tregue e con un fine ben preciso: legittimare violenze e stragi.
Le associazioni di categoria agricole, quelle venatorie e i Consorzi di Bonifica vogliono far credere che la nutria (o castorino) sia una specie di pericoloso mostro aggressivo, che si riproduca a dismisura, che sia portatrice di ogni sorta di malattie e invocano una chiamata alle armi per spazzare via questa specie dal territorio.
Fortunatamente la scienza come la biologia è in grado di dimostrare e di fornire le corrette informazioni atte ad una maggior comprensione sia della specie che del fenomeno in questione.

Le nutrie sono vittime innocenti di persone senza scrupoli

Coloro che acquistarono le loro pellicce, coloro che le allevarono e le liberarono, sono gli unici responsabili del problema che coinvolge questi poveri animali. Questi animali per anni sono stati allevati e scuoiati a causa di tutte quelle persone insensibili che mettono “l’apparire” al primo posto. E ora che la pelliccia di questi animali non è più di MODA vengono massacrati perché nessuno ha mai fatto nulla per tutelarli.
La nutria (Myocastor Coypus) fu importata in Italia nel 1921 per la produzione di pellicce (il “famoso” castorino), un commercio che fece guadagnare molti imprenditori che si misero ad allevare e scuoiare questi animaletti. Il loro sfruttamento durò per molto tempo, finché negli anni ‘80 la richiesta di queste pellicce diminuì sempre più e quasi tutte le aziende furono costrette a chiudere.
Molti credono che l’attuale problema delle nutrie presenti sul territorio dipenda dagli animalisti, ma non è così. La responsabilità è degli allevatori che le hanno intenzionalmente liberate. Infatti, a causa del fallimento del business, moltissimi allevatori le hanno immesse volontariamente sul territorio perché non potevano (o non volevano) pagare i costi di abbattimento e smaltimento delle carcasse. Hanno pensato così di aprire le gabbie e liberare le nutrie, condannandole così al destino che tutti conosciamo.
Tu ritieni giusto che siano questi animali innocenti a dover pagare il prezzo di tutto questo?
La verità è che la nutria è un animale molto docile, affettuoso, amichevole ed intelligente. In altri paesi del mondo è considerato animale da compagnia e viene rispettato, apprezzato e amato come gli altri animali d’affezione.

Le nutrie mangiano uova, uccelli, pesci, o altri animali?

NO!

Le nutrie sono erbivore, la loro dieta si basa su piante acquatiche, varie erbe, radici, tuberi e frutti. Questi animali si nutrono della vegetazione presente in prossimità degli argini dei corsi d’acqua.

La nutria è aggressiva?

NO!

La nutria è una preda e per di più è un animale dolce, docile, affettuoso e amichevole. È considerato animale da compagnia e in moltissimi Paesi del mondo è rispettato e apprezzato per la sua tenerezza e docilità appunto. Le nutrie sono prede quindi sono per natura timorose e di conseguenza, come tutti gli altri animali, si difendono se qualcuno attacca loro o i loro cuccioli.

Le nutrie portano malattie? Sono un problema sanitario?

NO!

Le analisi eseguite dagli Istituti Zooprofilattici dimostrano che la nutria NON rappresenta un pericolo sanitario, anzi, la presenza di nutrie rende più salubre l’ambiente dato che tendono ad allontanare i ratti e altri roditori. Gli studi hanno evidenziato una bassissima frequenza di positività a forme di Leptospira, tutt’al più paragonabile a quella normalmente riscontrabile in altri animali selvatici presenti nei medesimi territori. La presenza di anticorpi per Leptospira è un referto frequente negli animali selvatici sani e non è sinonimo di leptospirosi né di rischio di trasmissione della malattia. Non esistono casi documentati di malattie che siano state trasmesse dalla nutria all’uomo o agli animali domestici. La nutria non rappresenta pertanto alcun pericolo dal punto di vista igienico-sanitario, né ha un particolare ruolo nella trasmissione e diffusione di malattie.

La nutria è un vero problema?

NO!

La nutria è un NON-PROBLEMA creato dalle lobbies. Basti pensare al fatto che dopo almeno 20 anni di abbattimenti il numero di nutrie non sia calato ma anzi aumentato, la spesa è aumentata e nonostante siano maggiormente presenti le nutrie, i danni all’agricoltura sono calati!

La nutria è un incrocio tra ratto/topo/pantegana?

NO!

La nutria è un castoro sudamericano, il suo nome scientifico è Myocastor Coypus. Esiste da circa 30 milioni di anni.

Le nutrie danneggiano le infrastrutture?

Generalmente NO!

Solo dove si ha mancanza di manutenzione e l’habitat è già degradato allora ci possono essere danni, ma comunque limitati. Le frane delle sponde sono un fenomeno complesso dovuto ad una molteplicità di fattori, principalmente la natura argillosa del terreno, la sezione troppo ripida dei canali e la loro periodica messa in asciutta voluta dai Consorzi di Bonifica, il frequente passaggio di mezzi pesanti su capezzagne (strada sterrata di servizio) e strade arginali; le tane delle Nutrie incidono solo in minima parte sul dissesto, che potrebbe certamente essere mitigato con una efficace e costante manutenzione. Gli agricoltori sarebbero tenuti a mantenere una precisa fascia di rispetto dalla riva di canali e scoli, ma nessuno lo fa e si arriva a coltivare fin sugli argini, ove è il passaggio dei trattori più che la presenza di tane a provocare il franamento.

Le nutrie causano i danni maggiori?

NO!

I dati ufficiali nazionali relativi ai costi di indennizzo causati dagli impatti della fauna selvatica parlano chiaro: la nutria influisce solamente per un 5%, oltretutto i danni imputati alla nutria includono spesso quelli provocati dal tasso o da altri animali. Quello che non viene detto è che lepri e fagiani causano danni pari al 15% circa mentre i cinghiali al 40%. Insomma, gli animali definiti come “selvaggina” e che vengono immessi per scopi venatori (caccia) provocano molti più danni delle nutrie. Basterebbe regolamentare la gestione venatoria per risolvere gran parte degli impatti che la fauna selvatica arreca all’uomo. Impatti che vengono favoriti dallo stesso essere umano per i propri interessi.

Le nutrie mangiano i raccolti e provocano danni all’agricoltura?

NO!

Le nutrie prediligono le piante acquatiche e la vegetazione spontanea. Solo in carenza di cibo possono alimentarsi di colture ma solo delle piantine più prossime ai corsi d’acqua. I dati dimostrano che non si può parlare di danni veri e propri ma di perdite già messe in preventivo. Eventuali danni sono comunque limitati e dovuti ad un alto tasso di densità della popolazione causato dalla presenza di allevamenti di nutrie o da abbattimenti. Gli studi dimostrano che più si uccidono le nutrie e più loro si riproducono per ristabilire l’equilibrio.

Le nutrie si riproducono a dismisura?

NO!

La nutria si riproduce poco in realtà, solo 2 volte all’anno partorendo mediamente 4-6 cuccioli. Inoltre va tenuto conto che: la gravidanza è molto lunga e dura 4 mesi. Si ha un alto tasso di aborti tra le primipare e durante l’inverno. La mortalità infantile dopo la nascita è alta. La maturità sessuale viene raggiunta a 5-6 mesi di età e cala ogni anno che passa. La nutria si autoregola in base alle risorse trofiche e ambientali essendo in grado di assorbire i feti e abortire. Ciò avviene perché le nutrie tendono naturalmente all’equilibrio ecologico della popolazione in base alla capacità portante. Tant’è vero che in moltissimi luoghi le nutrie sono stanziali da decine e decine di anni senza alcun tipo di impatto.

La nutria ha predatori naturali?

SI!

In Italia ce ne sono eccome! Lupi, linci, faine, gatti selvatici, gatti randagi, cani randagi, rapaci diurni, rapaci notturni, ciconiformi, lucci, colubridi, ma soprattutto volpi. E allora perché non lasciare che il numero trovi equilibrio per mano dei suoi naturali predatori, come ad esempio la volpe? Perché la volpe è un’ambita preda dei cacciatori, al pari di lepri e fagiani e di conseguenza i cacciatori non permetterebbero mai che venisse proibita la caccia alla volpe, nemmeno per fare in modo di riportare equilibrio tra le specie.

Le nutrie hanno colonizzato tutte le zone umide?

NO!

Solo se le nutrie vengono importate dall’uomo o immesse dallo stesso allora possono colonizzare nuovi territori (ad esempio in Sardegna sono state portate da imprenditori, come in Sicilia e ovunque in Italia). Inoltre dato che le nutrie si autoregolano e vivono in armonia con l’avifauna (uccelli) gli ecosistemi locali, la loro densità sarebbe tenuta sotto controllo dall’ambiente in sé, se solo fosse naturale. Le nutrie possono diffondersi più facilmente in quei contesti degradati dall’uomo. Quindi l’uomo (solitamente agricoltori, imprenditori, cacciatori, edili) è la causa primaria della frammentazione degli habitat, del degrado ambientale, della perdita di biodiversità e degli squilibri naturali (popolazioni di specie alloctone).

L’uccisione delle nutrie è sicura ed economica?

NO!

«La legge “ammazza-nutrie” oltre a contenere numerosi profili d’illegittimità costituzionale - dichiara Massimo Vitturi, responsabile nazionale Area Animali Selvatici della LAV - non potrà mai raggiungere gli obiettivi prefissati, è quindi del tutto inutile, oltre che incostituzionale, e causerà un numero imprecisato di vittime tra gli animali». L’obiettivo della legge, ovvero l’eradicazione degli animali dal territorio regionale, è un obiettivo dichiarato irraggiungibile perfino dall’ISPRA, il massimo ente scientifico del Ministero dell’Ambiente. Le associazioni Enpa, Lac, Lipu e Meta dichiarano: «la legge è antiscientifica e serve solamente a regalare cospicui rimborsi, ben mezzo milione di euro prelevati dalle tasche dei contribuenti solo per il 2016, a chi ucciderà gli animali, in ogni area, incluse quelle protette, senza alcun limite, senza alcun criterio, anche di notte mettendo a rischio la pubblica incolumità».

L’abbattimento è il modo giusto per contenere la nutria?

NO!

Come già spiegato precedentemente gli studi dimostrano che più si uccidono le nutrie e più loro si riproducono per ristabilire l’equilibrio. Recentemente sono stati messi a punto sistemi di protezione degli argini dall’attività di scavo, si tratta di reti composite che vengono stese al suolo e coprono sia la parete immersa dell’argine che la sua parte sommitale. Dopo poche settimane dall’installazione la rete viene completamente inglobata nella parte più profonda del cotico erboso, il che permette di attuare senza problemi le normali operazioni di sfalcio. Poiché la durata della rete metallica è stimata di diverse decine d’anni, i costi di questo intervento possono essere ampiamente ammortizzati, tenendo conto che gli argini così protetti non necessitano delle frequenti operazioni di manutenzione straordinaria. Esistono vari metodi ecologici efficaci come metodi di contenimento della nutria tra cui la dissuasione fisica/meccanica, acustica, l’ingegneria ambientale e soprattutto la sterilizzazione.

Cosa puoi fare tu?

Puoi informarti!

Noi tutti abbiamo il dovere di farlo per poter comprendere che quelle che ci vengono proposte come le uniche soluzioni possibili, da chi ha tutto l’interesse di farlo, in realtà non lo sono. Informarsi ed essere più umili e coerenti con la propria coscienza, ecco quello che possiamo fare. Socrate disse: «esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza».
Far ammazzare le nutrie significa riproporre un sistema fallimentare sotto ogni punto di vista. Eradicare la nutria è impossibile, gli abbattimenti non faranno altro che incentivarne una maggiore proliferazione, come constatato anche da studi scientifici riportati in alcuni rapporti dell’Ispra e “stranamente” in contrasto con ciò che gli Enti e le Istituzioni consigliano.
Ad essere presi in giro sono inprimis gli stessi agricoltori, che non vedranno affatto diminuire il numero di nutrie nelle campagne ma di certo assisteranno alla invasione dei coadiutori con licenza di sparare in deroga a qualsiasi distanza di sicurezza, con evidenti rischi per la popolazione, i frutteti e gli animali delle corti.

Scienziati e veterinari affermano: «gli abbattimenti delle nutrie sono inutili»

Ucciderle non serve a nulla, la dimostrazione? Basta osservare i risultati: da oltre 20 anni si ammazzano le nutrie con ogni mezzo, ma il numero di capi abbattuti annualmente non cala (come testimoniano i dati provinciali sugli abbattimenti), segno che questa strage non è utile a nessuno se non a chi trae lucro e godimento dall’uccidere animali inermi e a chili ha scelto come capro espiatorio di una gestione territoriale tutta da rivedere. Inoltre nessun caso di contagio o aggressione, né inondazioni riconducibili alla Nutria, si sono mai verificati.
L’esperienza maturata in più di 20 anni di abbattimenti “selettivi” ci dice che è finalmente giunto il momento di puntare sugli unici metodi realmente efficaci, quelli ecologici e cruelty free. Solamente lo sviluppo di un farmaco che agisca sulla natalità degli animali può rappresentare una soluzione definitiva, incruenta e pienamente efficace. Un farmaco che già esiste e viene usato da decenni negli usa per contenere il numero degli animali selvatici delle grandi praterie del nord. Si tratta solamente di adattarlo.

Fonti delle informazioni e articoli di approfondimento

Tutto sulla nutria: www.tiny.cc/nutrie-progeconatura
La verità sulla nutria: www.tiny.cc/nutrie-verita
Campagna di disinformazione: www.tiny.cc/nutrie-disinformazione
Legge inutile e incostituzionale: www.tiny.cc/nutrie-legge-incostituz
Legge antiscientifica: www.tiny.cc/nutrie-legge-antiscient...
Saggio di Samuele Venturini: www.tiny.cc/nutrie-saggio
Scienziati e veterinari: www.tiny.cc/nutrie-esperti
Le vere soluzioni: www.tiny.cc/nutrie-soluzioni
Scopri di più su questi splendidi animali attraverso gli occhi dei volontari che li difendono: www.facebook.com/AAENutrie

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