Quali sono le principali minacce alla biodiversità?
Esistono diversi fattori di perdita di biodiversità. A
scala globale, il principale fattore di perdita di biodiversità
animale e vegetale sono la distruzione, la degradazione e
la frammentazione degli habitat, a loro volta causate sia da
calamità naturali (ad esempio: incendi, eruzioni vulcaniche,
tsunami, alluvioni, ecc.) sia e soprattutto da profondi
cambiamenti del territorio condotti ad opera dell’uomo. Ad
esempio la distruzione della foresta tropicale per lasciare il
posto a coltivazioni di soia, canna da zucchero o palma da olio è
tra le principali cause di perdita di biodiversità, sia perché
la foresta tropicale ne è molto ricca, sia perché ne vengono
distrutti milioni di ettari ogni anno. Molte aree selvatiche sono
distrutte per prelevare piante o parti di piante per le industrie
farmaceutica o cosmetica; anche nei paesi ricchi e più
industrializzati continua la perdita di biodiversità per via
della distruzione di habitat
naturali o semi-naturali, per costruire aeroporti, centri
commerciali, parcheggi, abitazioni. A farne le spese sono la
campagna, il bosco, l’area umida, la prateria. Secondo la
FAO, negli ultimi dieci anni sono distrutti mediamente 13 milioni
di ettari di foreste (una superficie pari a quella della Grecia)
l’anno. In più altri milioni di ettari ogni anno sono
degradati dal prelievo di legname, dalla costruzione di miniere,
dighe, strade. La maggior parte della deforestazione si concentra
nei paesi tropicali. Brasile, Indonesia e Congo, in tre diversi
continenti, sono le nazioni più colpite dal fenomeno. Il danno
non si limita alla sola perdita di biodiversità. A causa della
distruzione delle foreste si liberano in atmosfera enormi quantità
di gas-serra, responsabili del riscaldamento globale. Gli
scienziati dell’IPCC ritengono che circa il 20% dei gas-serra
immessi ogni anno nell’atmosfera derivano dalla distruzione e
dalla degradazione delle foreste e degli habitat. Il riscaldamento
globale e i conseguenti cambiamenti climatici sono a loro volta
ulteriori fattori di perdita di biodiversità.
Altri fattori sono:
Altri fattori sono:
- i cambiamenti climatici: l’alterazione del clima a scala globale e locale ha già prodotto significativi effetti sulla biodiversità, in termini di distribuzione delle specie e di mutamento dei cicli biologici;
- l’inquinamento: le attività umane hanno alterato profondamente i cicli vitali fondamentali per il funzionamento globale dell'ecosistema. Fonti d'inquinamento sono, oltre alle industrie e gli scarichi civili, anche le attività agricole che, impiegando insetticidi, pesticidi e diserbanti, alterano profondamente i suoli;
- l’introduzione di specie alloctone: l’introduzione in un territorio di specie alloctone, cioè originarie di altre aree geografiche, rappresenta un pericolo. È stato valutato che circa il 20% dei casi di estinzione di uccelli e mammiferi è da attribuirsi all'azione diretta di animali introdotti dall’uomo. Ciò può essere dovuto a diverse cause: alla competizione per risorse limitate, alla predazione da parte della specie introdotta e alla diffusione di nuove malattie;
- la caccia e pesca eccessive e indiscriminate: la
pesca e la caccia eccessive possono aggravare situazioni già a
rischio per la degradazione degli habitat. Le
specie più minacciate in questo senso sono, oltre quelle la cui
carne è commestibile (tipicamente la selvaggina e il pesce, ma
in Africa e Asia anche scimmie e scimpanzé), anche quelle la cui
pelle e le cui corna, tessuti e organi hanno un alto valore
commerciale (tigri, elefanti, rinoceronti, balene, ecc.).
Un articolo del 2010 sulla rivista
scientifica Science rivela che gli indicatori dei principali
fattori di pressione della biodiversità (la distruzione degli
habitat, l’inquinamento da azoto dei suoli e delle acque, la
diffusione delle specie aliene invasive, i cambiamenti climatici,
il sovra-sfruttamento delle risorse naturali) hanno mantenuto la
loro intensità o l’hanno addirittura aumentata.
Poi dicono di volere rimediare irrorando il cielo con
sostanze nocive (dette scie chimiche), oppure come quegli imbecilli
di Australiani e non solo loro, che vorrebbero sterminare milioni
di gatti, perchè dicono che danneggiano la biodiversità, la
distruzione della flora e lo sterminio della fauna sono la
principale causa di inquinamento, in sostanza l'uomo è il solo e
vero responsabile della morte del pianeta terra. E' i predatori
sono fondamentali per la natura, gatti, lupi e altri, perchè nella
loro opera selezionano i deboli dai più resistenti.
Associazione Liberigatti Animalista Ambientalista
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