Il gatto ed il suo territorio: lo difende e lo segna, con spruzzi, graffi e odori
“Lo circoscrivo e lo difendo, perché è MIO!”… Seguiamo le sue tracce per capire la sua mente.
a cura di Adriana Silvestro
FotoGallery composta da 11 foto.Come per ogni animale predatore, anche per il gatto il suo territorio è un possesso essenziale. Il territorio deve essere sufficientemente esteso per garantire al gatto un numero di prede tale da bastare alla sua sopravvivenza. Poiché si tratta di sopravvivere, è chiaro che il gatto innanzitutto ne stabilirà i confini e poi lo difenderà.
L’interazione sociali tra gatti randagi esiste, ma il grado di tale convivenza dipende dalla presenza di maggiore o minore cibo. I gatti randagi che vivono in città sono più socievoli di quelli selvatici ed hanno bisogno di territori meno estesi, perché, grazie ai nostri rifiuti e al maggior numero di prede presenti, nutrirsi è più facile.
Come un uomo per delimitare un appezzamento di terreno e per segnalare agli altri che è di sua proprietà lo circonda con qualcosa che va da un semplice steccato ad altissime mura videosorvegliate, così il gatto delimita il proprio territorio con segnali visibili che indicano che quel territorio è già occupato da lui e che gli appartiene.
Come?
Innanzitutto lo delimita con l’urina e le feci. I gatti dominanti lasciano spesso i loro escrementi in luoghi sopraelevati e ben esposti. I gatti domestici lasciano le loro feci anche nel giardino dei nostri vicini, per segnalare ad altri gatti che anche “quello” fa parte del loro territorio. Cosa ne pensiamo noi o il nostro vicino, per il gatto è assolutamente irrilevante: lui sta comunicando, in questo modo, con altri gatti.
Anche l’urina viene emessa dal gatto sia come escremento sia come strumento per segnare qualcosa (diciamo, è un modo tutto felino per “firmare” gli oggetti spruzzandoci sopra...). E’ un marchio odorifero che informa sul sesso, l’età e il rango sociale del gatto. Lo spruzzare urina non deve essere confuso con l’emettere l’urina a vescica piena. Il gatto, quando “spruzza”, assume una posizione eretta e sceglie bersagli verticali girandosi in posizione opposta all’oggetto. Anche il modo in cui freme la punta della coda, in quel momento, è molto particolare.
Un altro strumento utilizzato dal gatto per segnare il proprio “reame” è graffiare: i segni dei gatti sugli oggetti sono visibilissimi (purtroppo per le nostre case!) anche a noi. Ma noi non percepiamo un’ulteriore traccia che lascia il suo raschiare, vale a dire quella “odorosa”. I cuscinetti delle sue zampe sono infatti provvisti di ghiandole odorifere che lasciano un altro segno della sua presenza. Anche sul mento, intorno alla bocca e vicino alle orecchie, il gatto ha delle ghiandole produttrici di sostanze che adopera per comunicare. Questo è il significato del gesto, tanto tipico dei gatti, di strofinarssi. Ai nostri occhi e al nostro olfatto i confini del territorio di un gatto potranno non risultare chiari e netti, ma invece, per i sensi e le geografia territoriale felina, sono molto precisi.
Il gatto pattuglia con assidue ronde il proprio territorio e lo sorveglia, scegliendosi un luogo di “vedetta” sopraelevato dal quale può controllare se ci sono invasori o ospiti estranei sgraditi. Anche in questo caso, a noi potrà sembrare che lui sonnecchi o si goda distrattamente l’altezza: ma non è così, lui sta lavorando per la sua sopravvivenza.
Di norma un gatto non lascia mai il proprio territorio, a meno che questo non sia invaso da un pretendente più forte e giovane che lo sconfigga nella lotta. I gatti lottano tra di loro soltanto per due motivi: la difesa del proprio territorio (e, di contro, la conquista di un territorio) o il possesso di una femmina.
Le nostre case
Per un gatto le nostre case sono il suo territorio, checché ne pensiamo. Se è maschio e non castrato lo marcherà con l’urina. Di norma, i gatti maschi castrati perdono questa abitudine. Se sono abitate da più gatti, uno dei due sicuramente risulterà il dominante. Le femmine segnano il territorio con spruzzi di urina quando si trovano al culmine dell’estro per comunicare ai maschi la loro disponibilità all’accoppiamento. (Nota. Per saper di più sulla marcatura con spruzzi di urina e come evitare che il gatto urini fuori dalla sua cassettina, clicca qui.)
E cosa dire delle nostre tende, dei mobili e dei divani? Alcuni proprietari di gatti si chiedono perché i propri gatti prediligano soprattutto una distruzione metodica, e apparentemente sadica, della loro “poltrona preferita”. Non lo fanno perché sono dispettosi o “cattivi”. La risposta di Desmond Morris a questa domanda è illuminante: “Il gatto prende di solito di mira la vostra poltrona preferita, perché reagisce al fatto che essa è satura del vostro odore e provvede ad aggiungervi il suo.”
Niente di più naturale e coerente per la mente di un gatto.
6 Febbraio 2009
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