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venerdì 2 giugno 2017

Il gatto e "la sindrome del morso e della carezza"

Perché, mentre accarezziamo il nostro gatto, lui improvvisamente ci morde? Il gatto e "la sindrome del morso e della carezza"

Gli Americani la chiamano: "Petting and biting Syndrome". Entriamo (cautamente) nella mente felina, per comprenderne i "sommovimeti"...

a cura di Adriana Silvestro e Mimma Basile


Normalmente i gatti non attaccano le persone, a meno che non siano provocati. Il gatto, però, può mordere, e anche gravemente, infliggendo ferite insidiose e dolorose (per approfondire, “Sindrome da graffio del gatto”).
Ricevere improvvisamente un morso dal proprio micio mentre lo si sta accarezzando è, comunque, un fenomeno molto più frequente di quel che immaginiamo. Questo suo gesto ci lascia sempre un po' stupiti, perché non ne capiamo quasi mai la vera motivazione, e questa incomprensibilità delle cause può stressarci e anche deluderci (ci sentiamo delusi da lui e da noi, insomma, e dalla nostra relazione...).  Tale comportamento è stato definito dagli Americani la “Petting and biting Sindrome”, cioè la “Sindrome del morso e della carezza”.
MOTIVI
Una delle interpretazioni più accreditate di questo comune comportamento del gatto è quella che vede in questo gesto una reazione per lui del tutto naturale, cioè una reazione di difesa, perché si sente minacciato: per noi è difficile comprenderlo, ma il gatto in quel momento si sente improvvisamente in trappola. Cerchiamo di capire perché.
Dagli studi condotti fino ad ora si sa che bisogna distinguere tra due tipologie differenti di gatti: quelli che sono meglio disposti verso il contatto con altri esseri, definiti "caldi"- e da questi raramente subiremo attacchi - e gatti che, invece, non amano le carezze, definiti "freddi", che si sentono a loro agio solo quando possono decidere liberamente come e quanto a lungo essere accarezzati - e da questi avremo probabilmente sia morsi sia graffi, se indulgiamo troppo nelle coccole. Va precisato, però, che i gatti accarezzati e toccati fin dai loro primi giorni di vita si dimostrano aggressivi in casi del tutto eccezionali; quelli che invece non hanno sperimentato un continuo contatto umano fin da cuccioli, dimostreranno molta maggiore aggressività difensiva. (Per conoscere i benefici delle carezze sui cuccioli di gatto, clicca qui!)
Un'altra spiegazione fa risalire le cause di questa improvvisa reazione aggressiva al rapporto che il gatto aveva con la mamma. Spesso, quando il gatto è tranquillamente rilassato tra le nostre braccia, vive una regressione psichica ed emotivamente torna a sentirsi un cucciolo coccolato e leccato dalla propria mamma. Poi, di punto in bianco, si "risveglia" da questa sorta di "tepore" e "torpore" psichico e ritorna a sentirsi nuovamente adulto. A questo punto si rende conto che la "zampa" che lo sta accarezzando non è quella della mamma (non gli importa di chi sia la mano, quello che lo spaventa è rendersi conto che "quella zampa non è quella della sua mamma"!) quindi si sente intrappolato in mani estranee e reagisce subito con un normalissimo (per lui, non per noi...) attacco di difesa.
Altri motivi alla base di attacchi durante il momento delle carezze possono essere legati all’ipersensibilità di alcune zone del corpo del gatto, come il collo e la pancia. Il gatto che si gira a pancia all’aria non sempre vuole essere accarezzato, perché forse sta ricoprendo la posizione difensiva che usa durante gli scontri.
RIMEDI
Per i gatti che presentano questo tipo di reazione è consigliabile cercare di aumentare la loro soglia di tolleranza al contatto con le nostre mani. Bisogna procedere per gradi e accarezzare il gatto in principio senza prenderlo in braccio, poi un po' per volta provare a tenerlo in grembo per pochi secondi; soprattutto evitare assolutamente di trattenerlo con forza (questo servirebbe solo ad aumentare la sua diffidenza e la sua sensazione di essere "in trappola". I gatti detestano questa sensazione, non dimentichiamolo mai.)  Col tempo si abituerà al contatto con noi e capirà che non solo da "mamma gatta" poteva aspettarsi un'infinità di coccole, ma che anche alle nostre mani si può abbandore con totale fiducia.   
Un’altra ottima “tecnica” da usare è anche quella di terminare la sessione di coccole quando il nostro micio ancora ne chiede. Nel tempo, l’impiego del metodo, crea un’aspettativa positiva nel vissuto di micio.
Sempre per evitare la fine dell’idillio di coccole ad opera di un morso inaspettato, sarebbe bene anche:
- sterilizzare il gatto prima del primo calore, prima cioè che raggiunga la maturità sessuale; abituare il gatto ad essere accarezzato fin da piccolo partendo sempre con sessioni brevi
dargli il suo spazio; dopo le sessioni di coccole, premiaee il gatto con uno dei suoi alimenti preferiti: una ricompensa garantirà una memoria piacevole della sessione; provare ad alternare periodi in cui le sessioni sono quotidiane ad un periodo di pausa – una settimana ad esempio – per poi riprendere appena il gatto cerca liberamente il contatto con noi.
COME EVITARE I SUOI MORSI
Per evitare i morsi e i graffi è utile capire i chiari segnali di avvertimento che il micio ci manda prima di passare all’aggressione. Alcuni segni sono.
- il micio ci fissa intensamente; agita nervosamente la coda; socchiude gli occhi;; le punte delle orecchie sono tirate all’indietro e appiattite sulla testa; si lamenta sonoramente; il corpo è in tensione; si discosta da noi; fa finta di morderci – ovvero accenna il morso, ma non stringe i denti.
Per evitare di essere morsi, quindi, è bene allontanarsi o lasciarlo andare al primo comparire di uno di tali segnali. Se sono presenti due segnali congiunti, sappiate che è già guerra!
IN CASO DI MORSO
Ma cosa fare nel momento in cui si viene morsi?
Innanzitutto, conviene non punire il gatto, altrimenti collegherà la sessione del contatto con il ricordo della punizione, la volta successiva sarà semplicemente più spaventato e meno disponibile alle carezze e perderà anche fiducia in noi. Per lo stesso motivo, è inutile sgridarlo. Poi: non bisogna tirare la mano mentre lui la sta addentando: ci faremo semplicemente più male. Meglio abbandonarla ai suoi dentini dolcemente, restando rilassati e, appena liberi... allontaniamoci.

16 Giugno 2009

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