Informazioni personaliInformazionimmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm

martedì 9 agosto 2016

Elvira Savino una specialista in salsicce che pretende di essere una nutrizionista




Fino a un anno di carcere. Due se il bambino ha meno di 3 anni.  Secondo la proposta di legge presentata alla Camera dalla deputata di Forza Italia Elvira Savino, è quanto dovrebbero scontare i i genitori che scelgono per i minori di 16 anni un regime alimentare privo di “elementi essenziali per la crescita” con   l’introduzione nel codice penale di due nuovi articoli ad hoc.  Ma non si tratta di una proposta generica bensì che mira a colpire la scelta vegan come viene spiegato nel testo con cui la firmataria Savino chiede di discutere la proposta di legge. Secondo la deputata nulla da obiettare se la scelta “cruelty free” è adottata dagli adulti, il problema si pone quando a essere coinvolti sono i figli. Così l’esponente azzurra sottolinea – nell’introduzione alla proposta di legge (Atto Camera 3972 di luglio 2026: qui il testo in pdf) – che  intende “stigmatizzare le condotte alimentari incaute e pericolose imposte dai genitori”. Secondo l’onorevole l’alimentazione vegetale non sarebbe adatta a tutti in quanto  “carente di zinco, ferro tipo eme (contenuto in carne e pesce), vitamina D, vitamina B12 e omega-3”.
Una presa di posizione che ovviamente fa discutere e che arriva dopo i recenti (e controversi) fatti di cronaca che hanno coinvolto bambini vegan.

Se da un punto di vista nutrizionale è appurato che un’alimentazione sia vegetariana che vegana (se ben programmata e bilanciata) è adatta a qualsiasi fascia di età (come sostiene da anni l’Accademia Americana di nutrizione e dietologia – una delle più autorevoli fonti in materia di nutrizione – e come ha spiegato in un post su questo blog il pediatra Leonardo Pinelli), le critiche e le polemiche sull’argomento non accennano a diminuire. Anzi. Con l’aumentare del numero di vegetariani e vegani in Italia (circa l’8% della popolazione) da un lato e con il calo dei consumi di carne e latticini dall’altro, il dibattito si fa sempre più acceso. Soprattutto se riguarda i bambini. E non sono mancati i casi in cui i Comuni (ad esempio in Emilia Romagna) hanno scelto di penalizzare chi aveva scelto un’alimentazione veg per i figli, obbligando i genitori a presentare un certificato medico per ottenere nelle mense scolastiche piatti vegetali.  Tanto che – poche mesi fa – è dovuto intervenire il ministero della Salute per ribadire che la scelta veg, anche per i minori, è totalmente legittima e che nelle scuole devono essere garantite alternative vegetariane e vegane ai bambini se chieste dai genitori e senza alcuna certificazione medica.
“La scelta vegana ben pianificata non è mai priva di elementi essenziali, possono esserlo invece molte altre – commenta Paola Segurini, responsabile Lav Area Scelta Vegan – Ben venga l’affermazione, anche in sede legislativa, dei doveri di corretta alimentazione dei minori da parte dei genitori, che porterà ad una maggiore attenzione di tutti i genitori. Ci auguriamo che, supportati anche dal sempre crescente allarme degli enti preposti, ogni intervento in questa materia sia compiuto con la massima obiettività e competenza, estendendo eventuali ipotesi di reato anche alla malnutrizione per eccesso, alla disattenzione o ignoranza di base, che conduce alla somministrazione di cibi, come le merendine industriali, le bevande zuccherate e i sacchetti di patatine a go-go, i quali portano a numeri – questa volta davvero  elevatissimi – di giovanissimi con alterazioni di peso e metabolismo  e quindi con rischi per la salute: l’Italia è ai primi posti in Europa per obesità, con il 20,9% di bimbi in sovrappeso e il 9,8% obeso.”
Intanto comunque ci sono segni di cambiamento anche nel mondo della politica. In parlamento sono tre le proposte di legge – bipartisan e opposte a quella di Savino –  per promuovere l’alimentazione vegan: una  della senatrice pd Monica Cirinnà, una della deputata azzurra Michela Brambilla, una del Movimento 5 Stelle.  Tutte mirano a introdurre nei luoghi di ristorazione il menù vegetariano per un giorno a settimana e l’obbligo di prevedere quotidianamente l’opzione di un menu  privo di alimenti di origine animale. Mentre a Torino, la sindaca Chiara Appendino ha annunciato che la sua Giunta si occuperà anche del tema alimentare, sia dal punto di vista di sostenibilità che da quello della salute.

Nessun commento:

Posta un commento